Bene la regolarizzazione ma le condizioni di accesso al provvedimento non abbiano un carattere discrezionale e punitivo. Lo chiedono le undici associazioni del Tavolo Nazionale Immigrazione – tra le quali c’è anche la Cisl – in vista dei decreti attuativi per l’avvio dell’operazione che scatterà il 15 settembre.
“Consapevoli del momento di crisi che attraversa il Paese e dell’enorme gettito contributivo e fiscale che comporterà il provvedimento – si legge nel comunicato del Tavolo Nazionale Immigrazione – auspichiamo che il Governo non introduca ulteriori richieste economiche per lo svolgimento delle pratiche di regolarizzazione come accaduto nei precedenti provvedimenti”.
Il timore delle associazioni, comprovato purtroppo dalle precedenti esperienze di regolarizzazione, è che i costi si trasformino in una sorta di tassa di accesso per il lavoratore, rischiando di attivare un’intollerabile compravendita di prove e truffe.
Le associazioni chiedono anche “che si trovino formule che semplifichino le procedure evitando contenziosi e lungaggini che appesantiscono inutilmente le Amministrazioni”.
Del Tavolo Nazionale Immigrazione fanno parte: Acli, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cisl, Comunita’ di Sant’Egidio, Fcei, Sei Ugl, Uil.