«I tagli di 1.500 dipendenti, che si sommano alle altre migliaia di recenti esuberi, sono semplicemente inaccettabili». Non ci sono solo i sindacati a manifestare preoccupazione dopo la presentazione del nuovo piano industriale Ubi Banca. Ad alzare la voce è anche l’Associazione azionisti Ubi Banca.
«I numeri disastrosi dei primi mesi del 2012 –ha detto il loro presidente – necessitano di un piano industriale serio che non si basi unicamente sui sacrifici dei dipendenti, peraltro, oggettivamente, dati alla mano, tra i migliori del sistema bancario italiano. Al crollo del titolo azionario è necessario rispondere con proposte serie ed innovative che prevedano innanzi tutto il taglio delle consulenze esterne, la valorizzazione dei dipendenti, la riduzione dei compensi e dei privilegi».