Sede INAIL semivuota e Direzione Provinciale Lavoro in affitto. E la spending review?
TORNA INDIETRO

Sede INAIL semivuota e Direzione Provinciale Lavoro in affitto. E la spending review?

2 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 13 Luglio 2012

Da oltre otto anni i lavoratori degli uffici della Direzione Territoriale del Lavoro di via Aldo Moro a Brescia chiedono di essere trasferiti nei locali dell’INAIL di via Cefalonia in quanto lo stabile di via Aldo Moro, oltre ad essere fatiscente e non avere le dotazioni minime di sicurezza previsti per questo tipo di ambienti di lavoro, è di proprietà di privati, ai quali l’amministrazione pubblica versa un canone d’affitto. Lo denunciano i sindacati della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil Brescia.

Solo di recente – scrivono le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori – una parte dell’utenza viene indirizzata verso la parte dell’ufficio ubicata in via Cefalonia ma la maggior parte dei lavoratori sono ancora all’interno dello stabile nonostante la precarietà delle strutture e la mancanza di postazioni di lavoro adeguate.

Per cercare di trovare finalmente soluzione allo stallo in cui versano le problematiche e con l’obiettivo di ottenere un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze sindacali nelle scelte legate all’organizzazione degli uffici e dei carichi di lavoro, è stato chiesto l’intervento del Prefetto, che è subito intervenuto inviando, lo scorso 4 luglio, un sollecito alla direzione INAIL per favorire le procedure di accesso ai locali- tuttora vuoti – di via Cefalonia.

Mentre in queste ore le Organizzazioni sindacali nazionali stanno cercando di ottenere un tavolo di confronto serio con il governo per discutere concretamente della ristrutturazione della spesa, sul territorio bresciano, ancora una volta, tocchiamo con mano l’assurdità di una situazione che genera sprechi.

Il sindacato non si oppone certo a norme mirate alla razionalizzazione delle spese come la centralizzazione degli acquisti, la razionalizzazione degli immobili (affitti, nuovi criteri per il dimensionamento delle sedi, valorizzazione del patrimonio degli enti disciolti). Proprio per questo abbiamo deciso di mobilitarci per far modificare norme e provvedimenti ingiusti. Una mobilitazione per migliorare la pubblica amministrazione e i servizi ai cittadini e non per lasciare a casa i lavoratori e perpetuare sprechi e clientele”.