L’Inps di Brescia ha presentato il rapporto sull’attività svolta dall’Istituto nel 2011. Molti i dati forniti dal Presidente del Comitato provinciale Giovanni Belletti e dal Direttore Antonio Di Marco. A Brescia ci sono 310.758 pensionati; quattro pensioni su dieci sono al di sotto dei 500 euro mensili. In netto calo le quiescenze di «vecchiaia» (-32,2%) e di «anzianità» (-20,9%). «Se diminuiscono le pensioni di anzianità o quelle di invalidità non vuol dire che i bresciani sono tutti più giovani o più sani di prima – ha commentato il Segretario generale della Cisl Enzo Torri – I dati dipendono dai nuovi paletti imposti per legge».
Un anno, il 2011. segnato ancora da un ricorso massiccio alla cassa interazione (oltre 47 milioni di ore), indicatore evidente della pesantissima crisi economica che da quattro anni ormai grava sul sistema produttivo bresciano, mensilmente rilevato dall’Istituto di via Benedetto Croce.
RIORGANIZZAZIONE SENZA PARTECIPAZIONE – La presentazione del rapporto è avvenuta in un clima di grande soddisfazione per i vertici bresciani dell’Inps che hanno snocciolato traguardi (come la vicina apertura della sede di Orzinuovi) e obiettivi centrati (come la riorganizzazione del lavoro interno e l’informatizzazione di tutte le procedure). «Peccato che tutto avvenga senza partecipazione da parte dei lavoratori sui quali vengono semplicemente fatte calere delle decisioni – ha aggiunto ancora Torri parlando con i giornalisti al termine della presentazione – Sulla informatizzazione, poi, bisognerà trovare un’occasione di verifica: la nostra impressione è che si stia gravando sui patronati con un appesantimento di procedure ».
LE CRITICHE DELLE RSU – Le Rappresentanze Sindacali Unitarie dell’Inps hanno colto l’opportunità della presentazione del rapporto 2011 per far conoscere le loro valutazioni. «Dopo gli anni del recupero degli arretrati a seguito del crollo degli organici – hanno detto davanti al presidente e direttore dell´Inps – dal 2008 ad oggi la Sede ha retto con grande impegno e risultati eccellenti l´impatto della grave crisi sociale. Meno bene il fronte dei nuovi compiti: solo recentemente e dopo non poche difficoltà si comincia a vedere luce sul fronte dell´Invalidità civile. La sottovalutazione dei problemi da parte della Direzione generale e procedure informatiche non all´altezza della situazione hanno causato gravi disagi. La riorganizzazione non può essere sperimentazione permanente. Gli aggiustamenti in corso stanno logorando i lavoratori: ci sono persone che sono al sesto trasloco in due anni. la questione non è se la telematica è buona o cattiva, ma i tempi e le modalità con cui si realizza».
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