Chiediamo un atto di trasparenza e di giustizia alla Regione: i fondi neri o i tesoretti portati alla luce dalle inchieste giudiziarie che stanno travolgendo la Giunta Formigoni sono soldi dei cittadini lombardi che devono essere recuperati e restituiti ai cittadini. La rabbia e l’indignazione dei sindacati dei pensionati Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil della Lombardia per come sono stati usati i soldi pubblici della sanità nella nostra regione viene messa nero su bianco in un documento unitario diffuso oggi.
Quanto è stato sottratto alle casse regionali – scrivono i sindacati dei pensionati – sarebbe servito a ridurre le rette per chi vive nelle case di riposo, ad impedire l’introduzione di nuovi ticket sulla sanità, ad ampliare l’offerta delle cure domiciliari.
Per questo chiediamo alla Regione un immediato cambio di rotta nelle politiche socio sanitarie attraverso: il ripristino del Fondo per la non autosufficienza regionale; il rifinanziamento delle politiche territoriali per l’assistenza; la cancellazione del ticket sulle prestazioni sanitarie che rappresentano un’ingiustizia, una beffa a danno di quei cittadini che onestamente hanno lavorato e hanno continuato a pagare tasse e tributi.
Quali sono stati in questi mesi i veri interessi che hanno ispirato le scelte che hanno portato ai pesanti tagli al sistema del welfare operati dalla Regione in campo assistenziale e sanitario? Se lo chiedono in una nota unitaria i sindacati dei pensionati Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil della Lombardia, sollecitando il ripristino del Fondo per la non autosufficienza e il rifinanziamento delle politiche territoriali per l’assistenza.
Nel clima generale di crisi economica che sta attraversando il Paese e che sta fortemente provando le famiglie italiane e le persone sole, alle prese ogni giorno con la difficoltà di vivere con le poche risorse economiche a disposizione per arrivare a fine mese apprendere ogni giorno dalla stampa di tesoretti nascosti di milioni di euro sottratti alla sanità lombarda, ci pone molte domande.
Come si giustificano alla luce di questi fatti i tagli fatti nel bilancio regionale e che ricadono soprattutto sulle persone più deboli e fragili, le più povere che sono vittime incolpevoli della crisi che gli ha tolto il lavoro, la casa, qualche volta la cura e l’assistenza per mancanza di fondi?
I tre sindacati esprimono preoccupazioni per il peso che il malaffare ha potuto esercitare su queste scelte per garantirsi margini di lucro inaccettabili. E la Regione non può chiamarsi fuori in quanto ha la responsabilità politica di non aver esercitato i poteri di vigilanza e controllo di non avere contrastato con decisione forme di degenerazione e sperpero tanto dannose e intollerabili per i cittadini lombardi.