Promuovere la cultura della legalità e contrastare la criminalità organizzata. E’ l’obiettivo dell’avviso comune firmato tra Cgil, Cisl e Uil regionali e Confindustria Lombardia.
Un’intesa che rappresenta un importante passo avanti sul fronte dell’impegno per la legalità. Si va oltre i convegni e le dichiarazioni teoriche d’intenti e si afferma il principio dell’assunzione diretta di responsabilità delle parti sociali, con uno sforzo in particolare sulle iniziative di formazione.
Sindacati e imprese chiederanno un incontro al presidente della Regione, Roberto Formigoni, per presentare l’avviso comune e sollecitare interventi concreti per combattere l’illegalità. In Lombardia, infatti, sono presenti oltre 200 delle 1.400 imprese italiane confiscate alla criminalità organizzata.
L’avviso comune nasce dalla necessità di combattere con forza il diffondersi di comportamenti scorretti e di infiltrazioni, rischi resi ancora più temibili a causa del perdurare di una congiuntura economica negativa.
L’obiettivo è quello di favorire e assicurare il corretto e regolare svolgimento dell’attività d’impresa e la tutela dei diritti dei lavoratori; contrastare l’illegalità significa innanzitutto difendere e preservare i valori storici della cultura lombarda come l’intraprendere e l’etica del lavoro, patrimonio del passato e base fondamentale dello sviluppo del futuro.
Quattro le linee d’azione formalizzate nel documento, che si propone come punto di riferimento per la progettazione di azioni e strumenti in collaborazione con le istituzioni e finalizzati al contrasto alle mafie sul territorio:
1. Potenziare i presidi di governance della legalità con l’istituzione di protocolli che siano il risultato di un percorso comune e condiviso da tutte le componenti del sistema istituzionale;
2. Aumentare la trasparenza e i controlli negli appalti, valorizzando gli elementi qualificanti dell’attività d’impresa nelle gare d’appalto pubbliche e private e nei successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi, forniture;
3. Assicurare la continuità alle attività produttive confiscate affinchè, una volta depurate dagli elementi di illegalità, possano salvaguardare i posti di lavoro e la produzione;
4. Ruolo della formazione per una sempre più diffusa cultura della legalità.