Sulla riforma del mercato del lavoro si è raggiunta ieri una mediazione ragionevole. E sulla riforma dell’articolo 18 abbiamo trovato un compromesso, che può essere migliorato e se il Parlamento ci può dare una mano e noi gliela chiediamo. È quanto ha detto stasera Raffaele Bonanni al termine del Comitato esecutivo della Cisl parlando con i giornalisti.
UN TESTO CHE SI PUO’ E SI DEVE MIGLIORARE – Le parti comunque stanno ancora continuando a lavorare per migliorare un testo che non è ancora definitivo. La Cisl, in particolare, punta a rendere più stringenti i vincoli per il datore di lavoro in caso di licenziamenti economici, prevedendo l’obbligo di informare le Rsu.
Altro capitolo caro alla Cisl riguarda il funzionamento degli ammortizzatori sociali per gli ultracinquantenni che perdono il lavoro e non sono ancora nei termini per accedere alla pensione. Escluso, poi, che le modifiche all’articolo 18 possano essere applicate anche ai dipendenti pubblici.
SI LEGGA LA RIFORMA NEL MERITO SINDACALE, NON IN CHIAVE POLITICA – Aggiunge Bonanni: “L’attenzione posta sulla riforma dell’articolo 18 mentre si parla meno di tutti gli altri aspetti affrontati fa emergere il timore che si faccia più politica che sindacato”. Alla Cisl “interessava di stringere la cinghia sui contratti a progetto, sulle false partite Iva e sulle associazioni in partecipazione. È stato fatto un buon lavoro, si è chiarita una vicenda che nessun Governo aveva voluto affrontare”. Spiega ancora Bonanni: si è trovata una buona soluzione anche sugli ammortizzatori sociali trovando coperture finanziarie importanti ed estendendo le tutele anche ai lavoratori delle piccole imprese.
IL SINDACATO HA FATTO QUELLO CHE DOVEVA FARE – Il sindacato, sottolinea ancora il numero uno di Via Po, “ha portato avanti un’opera di mediazione lunga ed efficace, il cui epilogo è ben diverso da quello della vicenda pensioni. In questo caso c’è stata una vera e propria trattativa”.
Insomma, “il sindacato ha fatto quello che doveva fare, ora Monti apra la discussione sulla crescita”.
E tuttavia “non sono mai soddisfatto se c’è lacerazione nei sindacati”. Tuttavia “il rapporto continuerà come sempre, ci si lascia e ci si riprende in una dialettica pluralistica. È stato sempre così e sarà sempre così”.
Quanto alla posizione della Cgil, che ha proclamato il proprio sciopero generale perché ritiene che le modifiche all’articolo 18 favoriscano i licenziamenti, Bonanni replica: “La Cgil sa bene che non è così perché l’articolo 18 non è stato modificato ma nella sua potenzialità contro abusi e discriminazioni è stato perfino rafforzato nelle aziende con meno di 15 dipendenti. Capisco che nella Cgil c’è un altro tipo di dibattito ma spero che non sia lontano dalla discussione che c’è nel Paese”. (conquistedellavoro.it)