Nella proposta di legge Sviluppo della Regione Lombardia, la Giunta Formigoni ha inserito la possibilità di assunzioni dirette dei docenti, vale a dire senza concorso, per le scuole lombarde. Un’idea sconcertante e discutibile, spiega la Cisl Scuola, che in nome di un malinteso federalismo invade le competenze dello stato sul reclutamento e mina alla radice l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione.
LA DICHIARAZIONE DELLA CISL SCUOLA LOMBARDIA
Rispetto al testo iniziale sulle assunzioni dirette nella scuola, quello approvato dalla Giunta Regionale vede l’aggiunta di due espressioni: “in forma sperimentale” e “previa intesa con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”.
Un testo che come il precedente non ci convince, anzi, connota maggiormente l’improvvisazione e non affronta le vere emergenze della scuola in Lombardia.
Si preferisce dire qualcosa (perché il fare è ancora tutto incerto e da costruire) intorno al sistema di assunzione del personale docente piuttosto che riconoscere la qualità della scuola in Lombardia e la professionalità che i suoi operatori esprimono nonostante i continui tagli al personale.
Si preferisce dire di valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche piuttosto che perseguire a tutti i livelli azioni concrete, come la definizione di organici funzionali all’offerta formativa anche attraverso la definizione dei Livelli Essenziali (non minimi) delle Prestazioni, che permettano di riconoscere le differenze ed il valore aggiunto di ogni istituzione scolastica del territorio regionale e nazionale.
Prima di parlare di sconvolgere regole e meccanismi delicati vale la pena investire risorse ed energie di pensiero su come la scuola in Lombardia possa sostenere crescita, sviluppo e occupazione!
il manifesto L’IMPROVVISAZIONE NON PREMIA LA QUALITA’
IL COMMENTO DEL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA CISL SCUOLA
Dopo la presa di posizione della Segreteria regionale, anche il Segretario nazionale della Cisl Scuola Francesco Scrima è intervenuto sulla questione. Lo spunto è stata una dichiarazioni del Ministro dell’istruzione Francesco Profumo che parlando con i giornalisti in margine ad un convegno svoltosi a Milano, si è detto pronto a dare il suo ok alla sperimentazione lombarda sull’assunzione diretta.Un fatto sconcertante, dichiara Francesco Scrima, che lo sollecita ad occuparsi di altre e più urgenti priorità.
“Se è vero, come viene dichiarato, che il ministro Profumo è pronto a dare la sua disponibilità a sperimentare le assunzioni dirette dei docenti da parte delle scuole, come vorrebbe la regione Lombardia, c’è da rimanere a dir poco sconcertati.
Sono mesi che sul reclutamento si attende una precisa assunzione di iniziativa da parte del MIUR, di cui ci sarebbe più che mai urgenza per dare senso e prospettiva ai nuovi percorsi di formazione. Mesi conditi di reiterati annunci su un imminente varo di nuove regole e modalità concorsuali, senza che sia mai stata data la possibilità di confrontarsi davvero su proposte puntuali e chiare.
Oggi apprendiamo che il ministro, mentre non riesce a mettere nero su bianco un suo progetto, si appresterebbe ad appoggiare quello, assai discutibile, di una non meglio precisata “chiamata diretta”, in nome di un malinteso federalismo che invadendo le competenze dello stato sul reclutamento mina alla radice l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione.
E’ un modo di procedere che riteniamo inaccettabile sul piano del merito e del metodo e rispetto al quale siamo pronti ad assumere ogni necessaria iniziativa, chiamando ad un ampio coinvolgimento anche le altre organizzazioni sindacali.
Chiediamo nel frattempo al ministro Profumo di dedicarsi col dovuto impegno ad altre priorità su cui lo vediamo finora latitante: si adoperi per chiudere presto e bene il confronto in atto col MEF per il recupero degli scatti di anzianità, faccia sentire il suo peso in appoggio all’emendamento sulle pensioni del personale scolastico, oggetto di una inaccettabile e discriminante penalizzazione.
Gli abbiamo espresso, all’atto della nomina, ampia disponibilità ad un confronto responsabile e costruttivo: non siamo più disponibili ad un rapporto fatto di vuoti annunci, cui non seguono fatti, mentre si avallano in modo discutibile discutibilissimi progetti”.