53.500 sono i posti di lavoro persi in Lombardia nel 2011. Nel bresciano lo scorso anno sono stati messi in mobilità 6.890 lavoratori: i mesi peggiori sono stati quelli di gennaio e settembre, a confermare che molte unità produttive non hanno più riaperto i cancelli dopo i periodi di ferie. E’ il dato che emerge dal riepilogo annuale dei dati su mobilità e cassa integrazione realizzato dalla Cisl Lombardia. Solo nel milanese il numero dei lavpratori in mobilità è suoperiore al nostro con 13.350 licenziamenti; nel bergamasco sono stati 5800, nel monzese 3881, nel mantovano 1784.
Complessivamente in Lombardia sono 185.000 i lavoratori che hanno perso la loro occupazione dal 2008 a oggi, 24.000 dei quali nella nostra provincia.
L’ANDAMENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE
Meno 29,51%. Tanto è calata nel bresciano nel 2011 rispetto al 2010 la richiesta delle ore di cassa integrazione. Cisl Lombardia ha diffuso oggi il quadro riassuntivo suddiviso per province e per settori.
Complessivamente, nel 2011 è stato richiesto in Lombardia un numero di ore di cassa integrazione in calo del 32,9% rispetto al 2010. La diminuzione è maggiormente accentuata in alcuni territori (Cremona, Como, Bergamo e Varese) rispetto ad altri dove è meno sensibile (Sondrio, Lodi, Mantova e Pavia). Il calo è più sensibile nelle richieste di ordinaria e di deroga (entrambe – 43%) rispetto alla cassa straordinaria che si discosta meno rispetto al 2010 (-15,8%).
UNA LETTURA PER SETTORI PRODUTTIVI
Quanto ai settori, in edilizia la crisi non ha fatto altro che aumentare segnando addirittura un incremento del 13,8% rispetto all’anno precedente, mentre il metalmeccanico è il settore maggiormente attenuato nella portata della crisi (-43,1% della richiesta di cig). I cali più contenuti sono stati registrati nel settore chimico (- 28,4%) e nel comparto moda (- 20,7%).