“Poste Italiane è un’azienda dalla doppia verità. All’esterno vanta utili miliardari in bilancio e all’interno riduce l’occupazione e i salari, investe poco e male in strutture e uffici, in strumenti e mezzi, in formazione e innovazione”. Giuseppe Marinaccio, segretario generale Postali Cisl Lombardia, spiega così la realtà di Poste Italiane e l’insoddisfazione dei lavoratori. Lo ha fatto a margine della manifestazione che questa mattina ha visto riuniti a Milano oltre 3mila lavoratori delle Poste, arrivati da tutta la Lombardia, davanti alla sede regionale di Poste Italiane, in Piazza Cordusio.
La protesta nel cuore della city finanziaria è stata organizzata dai sindacati regionali di categoria Slp Cisl, Uil Poste, Confsal Com, Ugl Com, a sostegno della vertenza sulla carenza degli organici degli uffici postali e centri di recapito, il mancato pagamento dell’intero premio di risultato 2010 e il non rinnovo di quello per il triennio 2011-2013.
“Non siamo più disposti ad accettare questo stato di cose – aggiunge – e vogliamo lanciare un appello anche alle istituzioni, affinché sostengano la nostra battaglia e si attivino per il rilancio di un servizio importante per la collettività”. In Lombardia sono 22mila i dipendenti delle Poste. Seicento, invece, le assunzioni che secondo i sindacati sarebbero necessarie per garantire servizi efficienti.
Alla manifestazione hanno partecipato anche i segretari generali nazionali di categoria. “Il cuore di questa nostra battaglia è ristabilire principi di equità e di giustizia – ha detto Mario Petitto, segretario generale Slp Cisl -. Se Poste italiane è stata risanata il merito è dei lavoratori, che per garantire i servizi ai cittadini hanno accettato di fare straordinari non pagati, di lavorare in uffici che non sono attrezzati. Il risultato? Il management si è autodistribuito ingenti premi di risultato, a seguito dei buoni risultati di bilancio, e ai lavoratori è stato decurtato di 250 euro il premio 2010”. Petitto ha anche denunciato il fatto che nelle ultime settimane la direzione nazionale delle Poste si “sparita, nascosta nei suoi uffici, al riparo dalle nostre critiche”.
“Ma noi già da lunedì ripresenteremo richieste d’incontro per la riapertura della trattativa – ha detto il segretario generale Postali Cisl – e se a fine mese non avremo ottenuto risposte soddisfacenti lo sciopero degli straordinari andrà avanti”.
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