Ticket sanitari in particolare e manovra economica in generale. La protesta dei Pensionati di Cgil Cisl Uil attuata ieri mattina davanti agli uffici bresciani della Regione ha avuto questi due poli, denunciando ancora una volta l’iniquità di un provvedimento che colpisce quasi esclusivamente famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati
Ecco come il Giornale di Brescia racconta nell’edizione di oggi la manifestazione dei Pensionati bresciani.
Indignati dalle decisioni della Regione in merito all’introduzione di ulteriori ticket sanitari. Così si proclamano i pensionati, che ieri hanno partecipato numerosi (circa 200-250) al presidio organizzato dai Sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil davanti al Pirellino.
La protesta si è allargata all’intera manovra finanziaria del Governo, che «va a colpire ancora una volta i più deboli e l’istituto della famiglia». «La contestazione unitaria dei pensionati (sono 120mila gli iscritti nel Bresciano) vuole evidenziare soprattutto l’aumento dei ticket sulla sanità – riferisce Ernesto Cadenelli, segretario generale dello Spi Cgil -. La Regione, facendo la prima della classe e nonostante abbia i conti in ordine, ha deciso di introdurre queste tasse. Risultato: più una persona è bisognosa di cure, più deve pagare. Siamo qui oggi a rappresentare quella parte dei pensionati che non è esente dai costi, ma anche i lavoratori, i disoccupati, i giovani precari». L’iniziativa regionale è «inaccettabile – afferma Luciano Geroldi dell’Fnp-Cisl – in quanto si abbatte sull’intera popolazione e grava sulla famiglia, vero ammortizzatore sociale in tempi di crisi, già in pesanti difficoltà. Sono i soliti noti a subire anche questa volta». «La Regione applica questa tassa col criterio non del reddito, ma della progressività – rimarca il pensionato Marino Marini -. Quelli più ammalati pagheranno di più». Secondo le stime dei sindacati i nuovi ticket costeranno alle famiglie lombarde 126 milioni di euro all’anno in più (un esempio: la ricetta per la risonanza magnetica all’addome passa dai 36 euro pre-manovra a 66 euro). Un onere «insopportabile», mentre «il Governo dovrebbe cominciare sul serio a tagliare i privilegi e i costi della politica». I Sindacati dei pensionati proseguiranno la loro azione facendo volantinaggio negli ospedali, strutture sanitarie e mercati. È già stato attivato il coordinamento regionale per un «no secco e deciso» alle manovre in questione e sarà probabilmente indetta una grande manifestazione a settembre.