Il Comune aiuti i “barboni” di via Gambara. Lettera aperta al Vice Sindaco Rolfi
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Il Comune aiuti i “barboni” di via Gambara. Lettera aperta al Vice Sindaco Rolfi

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Pubblicato il 23 Giugno 2011

I “barboni” di via Gambara, la guerra alla sosta selvaggia delle bicilette e le domande che potrebbero venire in mente ai viaggiatori che arrivano in treno nella nostra città. Sono i temi della “lettera aperta” che Giovanni Punzi, Segretario generale dei Postali della Cisl, ha inviato oggi al Vice Sindaco Fabio Rolfi.

“Egregio Signor Vice Sindaco – scrive il Segretario della Slp Cisl – avendola vista in prima fila nella battaglia delle biciclette e avendo ascoltato che tra le motivazioni del provvedimento ci sono questioni di “decoro” della città, mi permetto di chiederle se le stesse motivazioni potrebbero indurre l’Amministrazione comunale ad intervenire attraverso l’Assessorato ai Servizi sociali per aiutare quei poveri disperati che trascorrono la sera e la notte accampati sul retro del palazzo delle Poste in via Gambara, proprio a ridosso dei binari della linea ferroviaria che attraversa la città.

Il viaggiatore che li vede dal finestrino forse non sa e non saprà mai della sua battaglia per dare ordine alla sosta delle biciclette, ma certo si farà qualche domanda su una città che non sa dare risposte anche alle persone più fragili e più deboli che la abitano.
Nei mesi scorsi avevamo fatto una segnalazione al Comando di Polizia Municipale, ma purtroppo non è con gli sgomberi che si risolve questo tipo di problema, come dimostra il fatto che dopo ogni sgombero queste persona tornano regolarmente a cercare rifugio sullo scivolo dell’edificio postale.

I “barboni” non sono come le biciclette, non basta “rimuoverli”, bisogna ascoltarli, proporre loro – con il rispetto a cui ogni persona ha diritto – una sistemazione meno provvisoria, più umana.

Signor Vice Sindaco, faccia qualcosa per favore, faccia vedere anche a noi “decoroscettici” che per l’Amministrazione comunale contano più le persone che delle biciclette fuori posto. Grazie.”