Poste: il problema adesso è l’arretrato
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Poste: il problema adesso è l’arretrato

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Pubblicato il 8 Giugno 2011

Sembra funzionare. Sintesi cauta del dopo una settimana di terremoto informatico che ha messo in ginocchio la quasi totalità degli uffici postali di città e provincia e ha creato disagi a non finire agli utenti. La nuova piattaforma che collega tra di loro e con il servizio centrale tutti gli uffici postali italiani pare avere iniziato a girare senza intoppi. Tutto a posto? Non proprio. Adesso il problema è un’enorme volume di lavoro arretrato causato dal blocco (che l’azienda chiama nelle sue comunicazioni “inadeguata operatività”) che l’azienda scarica sui dipendenti senza pensare a interventi straordinari per ritornare alla normalità. Un atteggiamento aziendale inaccettabile dicono i rappresentanti dei lavoratori. “Se il problema, come insiste a dire la direzione postale, è costituito dalla gran mole di arretrati – chiarisce questa mattina in una dichiarazione riportata dalla stampa Giovanni Punzi, Segretario generale dei postali della Cisl – proponiamo un azzeramento di questo fardello chiudendo per una giornata gli uffici. In questo momento di grande difficoltà ci stiamo preoccupando soprattutto di rimanere al fianco del personale. La soluzione proposta dai vertici aziendali infatti non può essere quella di scaricare tutte le responsabilità sulle spalle degli impiegati, costringendoli a turni infiniti in attesa del ritorno della ‘linea’. Denunciamo molta approssimazione e mancanza di attenzione, e troviamo inaccettabile che nei due uffici cittadini funzionanti, di piazza Vittoria e via Foscolo, nessuno abbia pensato di far fronte alle resse aumentando il personale”.