Nuovo appello: chiudere Canton Mombello
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Nuovo appello: chiudere Canton Mombello

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Pubblicato il 24 Marzo 2011

I sindacati dei lavoratori della polizia penitenziaria di Brescia chiedono al Governo un intervento urgente per trovare una soluzione al problema della Casa circondariale di Canton Mombello, problema che è soprattutto quello del sovraffollamento dei detenuti (Canton Mombello potrebbe ospitarne 200, oggi sono 550), delle carenze di organico del personale (ci sono 90 agenti in meno di quelli previsti) ma anche quello di una struttura troppo vecchia e inadeguata. 
“Stiamo lavorando al limite della sopportazione” ha detto Domenico Esposito, della Cisl FNS consegnando l’appello della polizia penitenziaria al vice Prefetto di Brescia. L’esclusione di Canton Mombello dal piano varato dal Governo per la costruzione di nuovi padiglioni detentivi in strutture già esistenti è fonte di grande preoccupazione per chi lavora nella Casa circondariale di Brescia. “Per la polizia penitenziaria e per gli stessi detenuti è fondamentale l’ampliamento del più moderno e funzionale carcere di Verziano – continua Esposito – dove c’è molto spazio. Nel documento che abbiamo affidato al Prefetto perché si faccia interprete della situazione presso il Governo, abbiamo anche chiesto che mettano le basi per un primo progetto di costruzione di un nuovo istituto penitenziario a Brescia, nell’area di Verziano appunto, così da chiudere Canton Mombello che è ormai al collasso: la struttura è talmente vecchia che ogni ristrutturazione fatta in passato è stata inutile, si sono spesi male i soldi dei contribuenti”. Condizioni di grave difficoltà non solo per chi nel carcere ci lavora ma anche per chi è detenuto: “Sovraffollamento e condizioni di detenzione oggettivamente disumane rendono del tutto teorico il principio della rieducazione: così com’è, il carcere diviene una palestra del crimine”.