Inflazione: conto salatissimo per i pensionati
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Inflazione: conto salatissimo per i pensionati

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Pubblicato il 24 Luglio 2008

Il potere d’acquisto dei pensionati continua ad essere eroso sempre più pesantemente dall’inflazione e dal fisco. Dall’autunno del 2007 si sono registrate continue accelerazioni dell’inflazione, prodotte da sostenute crescite dei prezzi sui beni e sulle tariffe. È quanto emerge con chiarezza da una analisi del Sindacato Pensionati della Cisl che ha presentato la ricerca ieri a Roma. L’Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), su base annua, è passato dal 2,3%, di ottobre 2007, al 3,8% di giugno 2008: una vera e propria fiammata del carovita, che si ripercuote in particolare sui percettori di redditi bassi e medio bassi, che includono la maggior parte dei pensionati. I maggiori incrementi su base annua si sono registrati a giugno sui capitoli di spesa relativi ai prodotti alimentari e bevande analcoliche (+6,1%), su quelli relativi all’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,2%) e su quelli relativi ai trasporti (+6,9%), con rincari annuali particolarmente accentuati su alcune voci relative ai prodotti alimentari (ad esempio +13% sul pane, +22,3% sulla pasta, +8,8% sul latte, ecc.), ma anche sulla benzina verde (+ 12%), sul diesel (+31%), ecc. A fronte del drammatico impoverimento delle famiglie a basso e medio reddito il governo sfugge dalle proprie responsabilità e scarica su lavoratori e pensionati il costo del risanamento del debito pubblico, indicando per il rinnovo dei contratti dei lavoratori un tasso d’inflazione inaccettabile pari all’1,7% ; e per i pensionati più poveri va a riesumare quella che sembra una elemosina di Stato, la “social card” della povertà. Circa una riduzione in tempi brevi della pressione fiscale sotto il 43% del pil, una delle tante promesse elettorali, purtroppo, si dovrà attendere qualche anno: nel Dpef 2009-2013 la pressione fiscale viene stimata: al 43% del pil nel 2008 e 2009; al 43,2% nel 2010; al 43,1% nel 2011 e nel 2012; solo nel 2013 è prevista scendere al 42,9%. La salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni – conclude Loschi – era ed è uno degli obiettivi prioritari del Sindacato Pensionati della Cisl, che su questa linea continua la sua lotta a tutela delle famiglie richiedendo al Governo l’attuazione di interventi strutturali, più rapidi e incisivi, anche sul fisco e sull’inflazione. Accanto all’azione a livello nazionale i sindacati dei pensionati stanno comunque animando un’azione di vertenzialità territoriale con gli amministratori regionali e locali. (www.cisl.it)