In uno scenario che vede l’Italia bloccata sul fronte sociale ed economico, con un quadro politico caratterizzato da un improvviso dinamismo, per ridare slancio al paese ed anche all’azione sindacale c’è bisogno di un nuovo patto sociale, che veda tra i suoi punti qualificanti la revisione del modello contrattuale. È la sollecitazione lanciata dal segretario generale aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta, intervenendo ieri,martedì 04 marzo, all’esecutivo della Cisl di Brescia. “La novità costituita dal documento unitario sulla riforma della contrattazione deve segnare in maniera significativa il dibattito sindacale e il confronto tra le parti, a tutti i livelli”, ha sottolineato Renato Zaltieri, segretario generale della Cisl di Brescia. “Vi si è arrivati in un momento in cui tutto faceva pensare ad un’archiviazione forzata – ha ricordato – ed oggi è quanto mai interessante la prospettiva che si riesca ad arrivare una sorta di avviso comune da presentare al prossimo governo, quale esso sia”. Un’ipotesi molto sentita dal mondo del lavoro bresciano che, ha ricordato lo stesso Zaltieri, con una realtà produttiva storicamente sbilanciata sulle aziende di medie e piccole dimensioni, avverte l’urgenza del rafforzamento del secondo livello della contrattazione e del suo aggancio alla produttività e agli andamenti del mercato. Un’esigenza tutt’altro che limitata alla realtà locale, stando al quadro tracciato da Pierpaolo Baretta nel suo ultimo intervento da segretario generale aggiunto della Cisl, incarico che dovrà lasciare in seguito alla sua candidatura al Parlamento nelle liste del Partito Democratico . “Le famiglie si impoveriscono perché la produttività non è stata ridistribuita, è andata sui profitti che non si sono tradotti in investimenti per l’innovazione – ha spiegato -. Il risultato è un paese bloccato, in emergenza, i cui problemi si risolvono in parte a Roma, in parte con la contrattazione locale”. Da qui la sollecitazione a puntare su alcune priorità, nell’azione sindacale: recupero del potere d’acquisto dei salari, redistribuzione della produttività e interventi fiscali sugli stipendi. “Questi saranno i temi centrali per i prossimi mesi – ha spiegato Baretta – e in questo quadro è molto importante la gestione del modello contrattuale”. “La Cisl, in particolare, ha di fronte una grande occasione, può giocare una partita molto importante – ha aggiunto -. Si dovrà imporre al governo di impostare una linea effettiva sulla questione fiscale e portare a casa anche il nuovo modello contrattuale”.
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