Treni fermi il 27 e il 28 gennaio
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Treni fermi il 27 e il 28 gennaio

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Pubblicato il 18 Dicembre 2007

Treni fermi dalla sera del 26 alla sera del 27 gennaio. Gli addetti alla circolazione delle Ferrovie dello Stato sciopereranno infatti dalle 21 del 26 gennaio alle 21 del 27, mentre il personale di uffici e impianti fissi incrocerà le braccia per tutta la giornata del 28 gennaio. Le segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Fast Ferrovie, Ugl trasporti, Orsa Ferrovie hanno indetto uno sciopero per protestare contro l’emendamento alla Finanziaria che riguarda il servizio universale e “smentisce e ribalta i contenuti dell’intesa raggiunta il 18 luglio 2007” con il governo. L’emendamento presentato dall’esecutivo, afferma una nota congiunta, “è una grave violazione degli impegni sottoscritti. Si configura, contrariamente a quanto previsto nell’intesa di luglio, una separazione netta tra il servizio ferroviario commercialmente redditizio, e il restante servizio, che rappresenta la parte prevalente”. Inoltre, aggiunge la nota, “l’incontro del 14 dicembre con Agens sul contratto collettivo, per ciò che riguarda il 2007, si è rivelato inconcludente e sostanzialmente ostativo ad una soluzione positiva della vertenza, la proposta economica avanzata dalle controparti è irricevibile e rappresenta meno di un terzo della piattaforma a suo tempo avanzata. Ancora più preoccupante e negativo – si legge – è stato l’esito dell’incontro del 14 dicembre con FS, che seguiva l’intesa del 7 dicembre. Nessuna presa di posizione di FS si registra in queste ore in merito a quanto accade in Parlamento e che vanifica il Piano di Impresa proposto a luglio e mette a grave rischio l’integrità dell’azienda ed il volume dei servizi erogati”. Per le diverse sigle, “non è previsto nessun intervento coerente e concreto, da parte di FS, in grado di garantire la tenuta produttiva, già in grande difficoltà per la scarsità di personale che, nonostante eccessivi carichi di lavoro e straordinari, comporta disservizi crescenti e soppressione di treni. Tutto è destinato ad aggravarsi pesantemente considerando che a fine anno sono previsti, così come confermato dall’azienda al tavolo, altri 3.000 pensionamenti” (www.ildiariodellavoro.it)