Organico ridotto all’osso, carenze strutturali e scarsa organizzazione. Questi i problemi con cui si scontrano i dipendenti dell’Arpa riuniti ieri in assemblea per fare il punto sulla situazione. Sono problemi che rallentano l’attività di controllo del territorio e rischiano di compromettere il rispetto degli impegni assunti da parte dell’azienda nei progetti di tutela ambientale, in una provincia ad alto tasso di industrializzazione. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha nel bresciano un centinaio di lavoratori distribuiti in cinque presidi: Brescia, Salò, Chiari, Leno e Darfo. Cento dipendenti significa un decimo del totale dei dipendenti ARPA in Lombardia, mentre le statistiche dimostrano che a Brescia viene svolto un quinto del lavoro di tutta la Regione. I conti non tornano! E tornano ancora meno dopo che soltanto 11 dei 21 collaboratori a progetto dell’azienda sono stati confermati nell’incarico. Ciò significa avvallare una sostanziale paralisi delle indagini necessarie al rilascio dei nulla osta di inizio attività per le aziende. Il sindacato chiede l’apertura di un tavolo per le trattative con la direzione bresciana e regionale dell’azienda.
Ti accompagniamo noi!
Nuovo progetto di Anteas Brescia per il rafforzamento del trasporto sociale nella zona Sud della città