Cisl: basta persecuzioni sui permessi di soggiorno
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Cisl: basta persecuzioni sui permessi di soggiorno

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Pubblicato il 1 Giugno 2007

“Chiediamo al Governo di intervenire attraverso lo strumento della decretazione per rendere vincolanti e di generale e immediata applicazione la ‘Direttiva Amato’ sui permessi di soggiorno dei lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti in Italia”. Renato Zaltieri, Segretario generale della Cisl di Brescia, sintetizza così l’accordo sottoscritto ieri pomeriggio tra Associazione Industriale Bresciana, Cgil e Cisl di Brescia e Vallecamonica-Sebino e la Uil provinciale.

“La Cisl vede in questo impegno comune il riconoscimento di un lavoro che a lungo l’ha vista in prima linea contro una serie di ritardi e di complicazioni burocratiche inacettabili – continua Zaltieri – Una situazione che sta mettendo in discussione sia i diritti dei lavoratori che l’operatività delle aziende”.

Nell’accordo firmato nella sede dell’AIB di via Cefalonia, enunciato il problema si precisa “che in talune fattispecie la ricevuta della domanda di rinnovo non è ritenuta dalla Procura della Repubblica di Brescia documento equipollente all’effettivo permesso di soggiorno”, e questo nonostante l’interpretazione in tal senso contenuta nella direttiva del Ministro dell’Interno Giuliano Amato del 5 agosto 2006; si evidenzia inoltre che l’atteggiamento della Procura della Repubblica di Brescia ha determinato la comunicazione della Direzione Provinciale del Lavoro che fa “obbligo agli ispettori di trasmettere alla Procura la comunicazione di notizia di reato a carico del datore di lavoro che occupi lavoratori” in possesso della sola domanda di permesso.

“Ciò ha determinato una situazione paradossale – spiega ancora il Segretario generale della Cisl di Brescia – con numerose aziende che per non diventare oggetto di denuncia da parte degli organi di vigilanza sono state costrette a sospendere o licenziare i propri lavoratori che avevano avviato le procedure per il rinnovo del permesso di soggiorno. Con l’accordo di ieri noi speriamo di potere mandare un segnale forte al Governo per una presa in carico urgentissima del problema. Non ci nascondiamo la necessità che questa importante iniziativa locale possa trovare nel Parlamento e nei parlamentari bresciani il sostegno necessario per ridare serenità al mondo del lavoro del nostro territorio e alla funzionalità del sistema economico produttivo bresciano”.