Sessantuno figure nere ad altezza d’uomo. Con impresso in giallo un nome e un mestiere. Sono i muti testimoni dei morti sul lavoro in Lombardia dal primo gennaio al 30 aprile di quest’anno e saranno esposte in tutte le principali piazze cittadine tra maggio e giugno. Le sagome sono l’elemento più vistoso e di forte impatto che caratterizza la campagna di Cgil, Cisl e Uil contro gli infortuni e per la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro presentata stamani presso la sede sindacale regionale di Sesto San Giovanni. “Nelle città per vivere il lavoro” è il titolo dell’iniziativa, che prevede anche la creazione di un percorso con grandi manifesti e striscioni dove i cittadini potranno leggere le cause della morte per rendersi conto dei pericoli che incombono sui lavoratori. Il primo appuntamento è per venerdì prossimo 18 maggio a Brescia, in piazza Rovetta. “L’iniziativa mira a far crescere una coscienza diffusa tra i cittadini e in particolare fra i giovani – ha sottolineato il segretario della Cisl lombarda, Franco Giorgi, nel presentare la campagna -. Coscienti che servono più interventi in molte direzioni per costruire un argine efficace a questo drammatico stillicidio di vittime”. I dati provvisori evidenziano 61 morti per i primi quattro mesi dell’anno, mentre nell’intero 2006 in Lombardia furono 230 e 1280 in tutta Italia. Complessivamente gli infortuni denunciati lo scorso anno nella regione sono stati 148.766. “Chiediamo alle istituzioni e alle imprese una campagna straordinaria di formazione – ha detto Franco Giuffrida, segretario regionale Cgil -. Inoltre, abbiamo sollecitato alle istituzioni una serie di interventi che è possibile realizzare immediatamente”. Dal canto suo Pierluigi Paolini della Uil ha evidenziato come “Gli infortuni e le morti sui luoghi di lavoro non sono il frutto della fatalità ma troppo spesso la conseguenza dell’irresponsabilità di tante imprese”.
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Campagna di Cgil Cisl Uil perché il lavoro sia vita
2 min per leggere questo articoloPubblicato il 17 Maggio 2007