Peggiora la situazione delle poste in Lombardia. Il sindacato dei postali della Cisl denuncia un’eccessiva riduzione dell’organico negli ultimi sei mesi del 2006: 500 impiegati in meno agli sportelli a causa di pensionamenti, trasferimenti di personale nelle regioni del centro-sud; part-time; trasferimenti ai servizi commerciali e finanziari. Le diffuse carenze di personale al recapito ed agli sportelli, il turn-over per pensionamenti che non viene applicato, i trasferimenti di personale dal Nord al Centro-Sud che non vengono sostituiti, i continui spostamenti di personale da un ufficio all’altro, l’oggettiva difficoltà nel programmare e fruire delle ferie, il quotidiano ricorso a straordinari non pagati, portano al costante e progressivo deterioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini e ad un sempre più elevato e diffuso tasso di demotivazione riscontrabile a tutti i livelli. Quotidianamente si assiste all’aumento delle code e dei tempi di attesa agli sportelli, al servizio ridotto in special modo nei centri di comunità montane mentre la qualità del recapito della corrispondenza ha raggiunto un livello di inaffidabilità mai riscontrato fino ad ora, pur in presenza di un robusto e condiviso progetto di riorganizzazione dell’intero settore, che sembra riscontrare le maggiori resistenze all’interno della stessa azienda. Preoccupati delle ricadute sull’occupazione, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno aperto un confronto con la direzione regionale, sollecitando una rapida inversione di tendenza che interrompa questo trend negativo e che riporti Poste Italiane a livelli di eccellenza. In particolare, secondo i sindacati, occorrono: un piano straordinario di immissione di personale agli sportelli per adeguare gli organici alle effettive necessità; un piano di investimenti sia in formazione che per ammodernare gli uffici e per adeguare la rete informatica e di supporto ai servizi; un’accelerazione dei tempi della riorganizzazione dell’intero settore del recapito con i necessari investimenti in strutture, strumenti e mezzi. “Occorre che l’azienda esprima una maggiore efficienza complessiva – sottolinea la Slp Cisl – e che i tanti progetti e studi non assumano i connotati di esercitazioni accademiche, ma si sostanzino e si realizzino nei tempi imposti dal libero mercato”.
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Peggiora la situazione delle poste in Lombardia
2 min per leggere questo articoloPubblicato il 6 Febbraio 2007