Il sindacato reclama dal governo un cambio di rotta sul tema dell’immigrazione. Lo ha fatto con la manifestazione nazionale svoltasi sabato 16 dicembre a Milano in occasione della giornata internazionale del migrante. Al centro dell’iniziativa, che ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone, tra cui moltissimi stranieri, i temi legati all’accoglienza, a una diversa politica degli ingressi legali, per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Alla manifestazione hanno partecipato i leader di Cgil, Cisl e Uil: Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Un corteo multicolore e molto vivace si è snodato da Piazza Castello all’Arco della Pace, segnando in modo diverso una giornata tradizionalmente dedicata agli acquisti natalizi. I musici romeni della Casa della Carità e i bonghi di un gruppo di senegalesi hanno accompagnato i manifestanti, mentre un inusuale Babbo Natale dalla pelle scura reclamava diritti e non regali. Accanto all’Arco della Pace, sotto cui sfilarono Napoleone III e Vittorio Emanuele II a conclusione della seconda guerra d’indipendenza, si sono svolti i comizi conclusivi. Bonanni dal palco ha ricordato che “la Bossi-Fini è fallita alla prova dei fatti perché è in contrasto con tutte le esigenze del mercato del lavoro. È giunto il momento per noi, per l’Italia, di essere coerenti e di combattere per coloro che pur lavorando in Italia sono privi di ogni riconoscimento”. Anche Guglielmo Epifani ha sottolineato che “la Bossi-Fini è fallita e bisogna ripensare la legislazione. Occorre lavorare sul permesso di soggiorno, riconsiderare il diritto di asilo come chiede anche l’Onu” ma anche, ha aggiunto, “il tema del voto alle amministrative, il problema della casa e dell’inserimento”. Per Luigi Angeletti “dobbiamo accogliere gli immigrati come fossero cittadini italiani con gli stessi doveri ma anche con gli stessi diritti. Non sempre succede ed è il motivo per il quale siamo qui con loro”. Secondo quanto affermato dal segretario della Uil, nei prossimi anni in Italia saranno necessari quattro milioni di immigrati. Per il segretario generale della Cisl, l’Italia “deve crescere e per crescere ha bisogno di solidarietà. Ci sono centinaia e centinaia di migliaia di lavoratori immigrati che – ha detto ancora Bonanni – contribuiscono a costruire la prosperità italiana e anche a far crescere la democrazia. Ci vuole quindi un processo di integrazione ancora più forte. La normativa italiana è più arretrata di quella di molti altri Paesi europei”. Per questo dunque – secondo il leader della Cisl – bisogna “superare definitivamente la Bossi-Fini e aprire le frontiere a tutti gli stranieri che vogliono lavorare, con una pianificazione concertata”.
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