Mentre le fabbriche chiudono e si svuotano per le ferie estive, il sindacato dei metalmeccanici Fim Cisl presenta il suo 19° rapporto sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico della Lombardia, che conta oltre 5.700 imprese con 550mila addetti. Il rapporto si riferisce ai dati del primo semestre del 2006 e presenta un’articolata fotografia del settore: con una generale attenuazione della diffusione delle crisi aziendali, ma con il permanere di importanti difficoltà che preoccupano il sindacato e richiedono interventi urgenti. “La ripresa non è ancora diventata crescita e soprattutto non cancella i problemi di globalizzazione, competitività e selezione che stanno da tempo impegnando l’industria lombarda – sottolinea il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia -. Insomma, la crisi morde meno, ma dove lo fa produce conseguenze molti forti”. Questi i dati principali che emergono dal rapporto:
- le aziende coinvolte nella crisi sono 452, in diminuzione (erano 522 nel semestre precedente e 672 un anno fa), per un totale di 14.227 lavoratori colpiti dai provvedimenti di cassa integrazione o di licenziamento (21.917 un anno fa), su un totale di 38.440 addetti occupati nelle aziende coinvolte (54.953 un anno fa);
- cala in modo particolare il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, segno di un miglioramento della congiuntura nel settore, utilizzata da 270 aziende per un totale di 7.011 lavoratori sospesi (erano 365, per 9.075 lavoratori interessati, sei mesi prima);
- si registra anche una leggera riduzione delle aziende, per lo più piccole o piccolissime, che hanno fatto ricorso alla mobilità o hanno cessato l’attività (sono 100 aziende, per un totale di 2.784 lavoratori colpiti, contro i 3.675 del semestre precedente e i 5.225 di un anno fa);
- aumenta ancora, invece, il numero di lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale che diventano 4.432 in tutta la regione, contro i 2.807 del semestre precedente e i 3.388 di un anno fa.
“Anche i dati del nostro Osservatorio confermano una generale attenuazione della crisi e il miglioramento della congiuntura nel settore metalmeccanico lombardo – commenta ancora Roberto Benaglia -. Come sindacato tuttavia temiamo che si tratti di un rimbalzo temporaneo. La Lombardia è sempre pronta ad agganciarsi ad una ripresa della domanda internazionale, ma questa da sola non basta. Mentre la congiuntura migliora, i portafogli ordini crescono e la cassa ordinaria diminuisce, lanciamo un allarme: l’aumento dei lavoratori messi in cassa straordinaria evidenzia il permanere di troppe crisi aziendali non risolte che in autunno rischiano di esplodere in modo pesante. Per questo – insiste Benaglia – la Fim Cisl chiede con forza che i temi dello sviluppo, del sostegno alla crescita, del rilancio dell’industria – affrontando i nodi delle infrastrutture, del cuneo fiscale e dell’occupazione – siano al centro della prossima Finanziaria e siano la priorità di tutta la Cisl e del sindacalismo confederale nel confronto con industriali e governo”.