Anche a Lumezzane, all’esterno della casa di riposo “Le Rondini”, le bandiere sindacali richiamano l’attenzione dei cittadini sul mancato rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori della sanità privata. Sono passati ormai 28 mesi dalla scadenza del precedente contratto, oltre due anni costellati da una trattativa estenuante, pesantemente condizionata dal tentativo delle Associazioni che rappresentano le strutture sanitarie private di subordinare il rinnovo contrattuale a maggiori contributi pubblici da parte delle Regioni. “Di fronte a questa provocazione – spiega Angelo Galeazzi Segretario generale della FPS CISL di Brescia – abbiamo messo in atto una serie di iniziative di mobilitazione. Ci domandiamo come sia possibile che nella sanità pubblica questo stesso contratto sia stato chiuso nei tempi dovuti, mentre per lavoratori di pari funzione e pari livello ma con datori di lavoro privati si debba assistere ad un gioco al rialzo cinicamente messo in atto sulla pelle di tante persone e sulle attese di tante famiglie”.
Quello che chiedono i lavoratori è sintetizzabile in tre punti: il recupero del potere di acquisto delle retribuzioni; la difesa del valore del Contratto nazionale contro le ipotesi di regionalizzazione; il riconoscimento della dignità professionale di tutti i lavoratori della sanità privata.
“È una trattativa nazionale – conclude Galeazzi – che non dipende ovviamente dalle singole strutture, e proprio per questo sarebbe opportuno evitare strumentalizzazioni in cui si usano le rivendicazioni dei lavoratori per dare addosso agli avversari politici. Le bandiere del sindacato messe all’esterno della casa di riposo di Lumezzane sottolineano la necessità che anche dai cittadini arrivi solidarietà ad una vertenza difficile che ha portato allo scoperto la vera natura degli interessi, esclusivamente economici, della imprenditorialità privata dentro il sistema socio sanitario e assistenziale”.