Presidio dei lavoratori della sanità privata
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Presidio dei lavoratori della sanità privata

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Pubblicato il 16 Marzo 2006

Ancora proteste e manifestazioni dei lavoratori della sanità privata. Sono, nel bresciano, circa 4.000 tra infermieri, OTA, OSS, ausiliari, fisioterapisti, tecnici sanitari, personale amministrativo e dirigenti. Da 27 mesi, al pari di altri 150.000 colleghi che lavorano nelle strutture sanitarie private italiane, aspettano il rinnovo del contratto per la parte economica relativa al 2004 e 2005. Una vertenza che i datori di lavoro della sanità privata, rappresentati nelle trattative dalle associazioni ARIS -AIOP e don Gnocchi, hanno portato ad un punto di esasperazione molto pericoloso. Il sindacato denuncia infatti l’ultima provocazione degli industriali della cura e della salute. Case di cura, Ospedali e Cliniche private, che vivono dei finanziamenti delle Regioni attraverso al forma dell’accreditamento, pretenderebbero di rinnovare il contratto con i loro lavoratori solo a fronte di un ulteriore contributo regionale. Un ricatto inaccettabile – denunciano le organizzazioni sindacali – che la dice lunga sulla tanto sbandierata efficienza del privato nella sanità.

I lavoratori portano dunque nuovamente in piazza tutta la loro rabbia e la loro determinazione nel pretendere il rispetto dei contratti e il riconoscimento del ruolo del personale dipendente nel rilancio delle strutture sanitarie private.

Lo fanno con una manifestazione interregionale che avrà luogo lunedì a Milano (presenti delegati sindacali di tutte le Regioni del Nord Italia e i Segretari nazionali di categoria), preceduta sabato 18 marzo, a Brescia, da un presidio e da un volantinaggio in Piazza Vescovado. Il sindacato vuole così spiegare ai cittadini le motivazioni di una protesta che potrebbe avere ripercussioni dirette sui servizi della sanità privata.