Centomila ore di lavoro straordinario! Un record assai poco invidiabile quello raggiunto dalle Poste di Brescia nel 2005. Numeri impressionanti che confermano la denuncia dei Sindacati Poste di Cgil, Cisl e UIL: “La carenza degli organici sta portando al collasso il sistema postale nella nostra città e nella nostra provincia – ribadisce Giovanni Punzi, Segretario generale del Slp Cisl – e mancando di un piano strategico per il rilancio del servizio, la Direzione sta mascherando le difficoltà con il ricorso sistematico allo straordinario dal 2001 ad oggi”.
Tutto ciò avviene dentro una cornice paradossale: “In Lombardia Poste S.p.A. continua infatti ad annunciare esuberi di personale – spiega Sinico della Cgil – ma centomila ore di straordinario e il ricorso a 100 contratti di lavoro temporaneo per le Poste di Brescia dicono per la nostra realtà esattamente il contrario. Se poi, alle prestazioni straordinarie sommiamo le quarantamila ore di sostituzione obbligatoria dei portalettere assenti per ferie o malattia – aggiunge Punzi – arriviamo ad una cifra complessiva di oltre 140.000 ore, il che significa che con quegli stessi soldi Poste S.p.A. avrebbe potuto creare 85 posti di lavoro a tempo indeterminato, dando qualità e continuità ad un servizio che si presenta ai cittadini come un Giano bifronte: da una parte l’immagine tutta rose e fiori della pubblicità di Poste italiane, dall’altra biglietti di Natale che arrivano adesso nelle case, code agli sportelli, pacchi che gli utenti devono rincorrere come se si trattasse di una caccia al tesoro, lavoratori sotto stress, uffici come supermercati”.
I sindacati dei lavoratori postali di Brescia ritengono insostenibile la politica di precarizzazione del lavoro perseguita da un’azienda nella speranza di abbassare il costo del lavoro. “Purtroppo – concludono i sindacalisti Punzi e Sinico – fino ad oggi le nostre segnalazioni all’Ispettorato del Lavoro di Brescia per la violazione delle norme contrattuali hanno portato soltanto ad una multa amministrativa. L’Ispettorato infatti ha le mani legate da una legislazione che formalmente condanna le violazioni delle norme contrattuali ma sostanzialmente, pagata la sanzione, vede le aziende continuare a fare ricorso alle prestazioni straordinarie per evitare le assunzioni. In questo modo – aggiunge Gonzini della Uil – non si risolvono purtroppo i problemi strutturali del servizio e Brescia continua a subire i danni e le beffe di una gestione aziendale senza capacità strategiche, incapace di dare risposte ad una delle realtà economiche più importanti della Lombardia”.