“La ristrutturazione di Poste italiane ha imboccato una nuova strada, quella degli effetti speciali”. Anche i sindacalisti bresciani del settore postale di Cgil Cisl e Uil che da anni denunciano e documentano lo svuotamento del senso e del ruolo sociale del servizio postale operato dal nuovo corso di Poste Italiane, sembrano non credere ai loro occhi. Dallo scorso mese di novembre, infatti, a seguito del trasferimento delle lavorazioni della corrispondenza da Bergamo a Brescia, si sono accumulate nel Centro Meccanizzato di via Dalmazia tonnellate di corrispondenza: “Ne sono pieni perfino gli scantinati!”. Per far fronte al disastro, che ha responsabilità precise nelle filosofie di gestione dell’azienda postale, i dirigenti di Poste Italiane in Lombardia hanno adesso deciso di dirottare la lavorazione della corrispondenza a Milano. Solo che hanno anche contemporaneamente distaccato personale da Milano a Brescia. “Così, la posta va a Milano e i lavoratori vengono a Brescia – commentano i rappresentanti sindacali – perfetto esempio di schizofrenia organizzativa. Nel frattempo i cittadini di Brescia e Bergamo si vedono recapitare in questi giorni la corrispondenza di Natale ed anche l’accorato appello del Prefetto di Bergamo, che a dicembre chiese di porre fine agli innumerevoli disservizi che Poste Italiane sta creando nella sua città, sembra caduto nel nulla”.
Nell’incontro tra Cgil Cisl e Uil Poste di Brescia e la Dirigenza Aziendale Lombarda svoltosi poco prima delle festività, erano state fornite assicurazioni che entro la prima decade di gennaio la situazione nel Centro Meccanizzato di via Dalmazia a Brescia sarebbe tornata alla normalità. “In realtà – aggiungono i rappresentanti dei lavoratori – la situazione si sta aggravando: la giacenza aumenta e nonostante le elevatissime ore di prestazioni straordinarie cui sono sottoposti i lavoratori, la corrispondenza riversata al Centro Meccanizzato è sempre superiore a quella che si riesce a smistare. Notevolissimi problemi si registrano anche nel recapito provinciale a seguito della carenza di portalettere. C’è dunque il rischio che la corrispondenza in arrivo negli uffici della provincia di Brescia, già lavorata in ritardo dal Centro Meccanizzato, subisca ulteriori ritardi a causa della mancanza di personale”.
Nei prossimi giorni Cgil Cisl e Uil Poste di Brescia apriranno un conflitto di lavoro per chiedere un piano di assunzioni straordinarie per affrontare l’emergenza e per restituire dignità e qualità al servizio postale.