Contro la finanziaria una piazza piena di gente
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Contro la finanziaria una piazza piena di gente

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Pubblicato il 25 Novembre 2005

Nonostante il freddo e la neve, questa mattina Piazza della Loggia era strapiena di lavoratori, giovani e pensionati per la manifestazione collegata allo sciopero generale di 4 ore contro la Legge Finanziaria. Il relatore officiale è stato nella nostra città, Mario Comollo, Segretario nazionale della UIL preceduto da diversi altri interventi tra i quali anche quelli di Mario Clerici, Segretario generale dei Pensionati Cisl di Brescia ed Enzo Torri, componente della Segreteria dell’UST CISL di Brescia. Come in tutte le città in cui si è svolta la manifestazione sindacale anche a Brescia è riecheggiata la profonda insoddisfazione del mondo del lavoro per una Legge Finanziaria che non aggredisce la crisi economica che attanaglia il nostro Paese, che non ha interventi a favore delle famiglie monoreddito e che tagliando i contributi agli Enti Locali metterà in ginocchio i Comuni per quanto riguarda i servizi ai cittadini.

“Siamo in piazza contro una finanziaria dannosa per lavoratori e pensionati e dannosa per lo sviluppo del paese. Ma non siamo in piazza solo contro, ma anche perché, secondo noi, questa finanziaria deve rispondere a tre priorità, che sono: industria e sviluppo, tutela dei redditi e mezzogiorno”. Così Savino Pezzotta ha aperto a Milano, a Piazza Duomo il comizio a conclusione della protesta di oggi che lo stesso segretario ha tenuto a definire non come “una ritualità” ma come “uno sciopero indispensabile” proclamato con un anticipo “mai visto nella storia del sindacato, a sostegno di una piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, nella quale indicavamo quelle che per noi erano le priorità che realisticamente, compatibilmente con i conti pubblici, si potevano affrontare in questa finanziaria, chiedendo un confronto. Dopo due mesi constatiamo l’assoluta, totale, arrogante indifferenza di un governo che ha scelto di ignorarci. Che ha scelto di approvare la finanziaria con il voto di fiducia, senza discuterla con nessuno”.

Ed ancora, riferendosi alla recente riforma de TFR approvata dal Consiglio dei Ministri ”Mi sembra che far partire subito la riforma avrebbe voluto dire rispondere alle esigenze dei lavoratori. Così, invece, mi sembra che si sia voluto ascoltare di più altre sirene. In questo modo i lavoratori perdono una opportunità che veniva data loro dopo tanti anni e che era stata promessa. Abbiamo discusso per sei mesi su questa riforma – ha proseguito – alla fine si era trovato un punto di incontro e ora si rinvia tutto al 2008. Chi voleva farsi una pensione integrativa con lo smobilizzo del Tfr – ha aggiunto ancora Pezzotta – non lo può fare e parliamo di persone che se non ci sarà una pensione integrativa hanno già un trattamento previdenziale al 40-50%”.