Quattro infortuni sul lavoro ieri, due dei quali mortali. Nel veronese ha perso la vita un trentenne di Pilone d’Iseo, Ermanno Vitali, caduto dal tetto di una scuola; a Milzano un giovane rumeno è rimasto schiacciato da un motore di ghisa caduto dalla gru ai comandi della quale c’era il fratello. Gli altri due incidenti si sono verificati a Pralboino ed a Soiano. Nel primo caso un uomo è precipitato da una piattaforma, nel secondo un muratore è caduto da una scala: sono entrambi in gravi condizioni. Dall’inizio dell’anno sono 14 i morti nel bresciano per infortuni sul lavoro. “Ci si preoccupa di sicurezza solo quando ci sono i morti – constata amaramente Paolo Reboni, Segretario CISL Brescia – segno evidente di una effimera attenzione. Bisogna che ci diciamo con franchezza che la sicurezza delle persone non è elemento qualificante e determinante nell’organizzazione del lavoro a Brescia. Ed è così perché manca cultura, informazione e formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro; e poi perché c’è poca vigilanza. La complicità e le responsabilità che hanno prodotto una frequenza degli infortuni a Brescia tra le più alte della Lombardia, continueranno a rimanere impunite fino a quando non si attiveranno tutti gli strumenti per rendere costante e quotidiano il tema della sicurezza sul lavoro, partendo dal rispetto delle norme (che ci sono) e dalla lotta al lavoro nero che spesso coinvolge gli immigrati.”
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