La carenza di personale a Brescia è oggi certificata dalla stessa Società Poste che nelle ore pomeridiane distacca i postini da Mantova e da Milano per far fronte alle numerosissime giacenze di posta presenti in alcuni uffici postali della provincia di Brescia. La denuncia arriva dal Sindacato dei lavoratori postali della CISL di Brescia che da anni, unitamente a CGIL e UIL, documenta il pessimo stato del servizio postale di Brescia. “Oggi abbiamo la prova di quanto da tempo sosteniamo – afferma il Segretario sindacale Giovanni Punzi – circa la carenza di personale. I dati Aziendali dicono che Brescia ha il personale al completo! Ci spieghino allora perchè si ricorre alle “unità di crisi” (altrimenti detti “portalettere volenterosi”) che recapitano la corrispondenza di pomeriggio in numerose realtà della provincia. Le cronache dei quotidiani locali continuano ad evidenziare lamentele dei cittadini circa il pessimo servizio postale, mentre l’Azienda Poste tace o sostiene che sono casi sporadici di disservizi, intanto però ricorre a personale di altre realtà lombarde”.
Nei prossimi giorni la CISL bresciana presenterà una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro di Brescia al fine di accertare le anomalie con cui vengono riconosciute le prestazioni economiche a questi “lavoratori volenterosi” che prestano la loro opera pomeridiana senza alcuna certificazione, controllo e pagamento a “forfait”.
“Bisogna smetterla con l’assunzione di personale precario a Brescia – sostiene il sindacalista della CISL – perchè la qualità del servizio peggiora e i portalettere di ruolo sono stanchi di dover continuamente insegnare il mestiere a personale assunto per soli tre mesi. Anche per questo, oltre alla carenza degli strumenti di lavoro, alla violazione degli accordi nazionali, al mancato riconoscimento delle ferie residue e all’obbligo delle prestazioni aggiuntive, in Lombardia dal 20 giugno al 16 luglio si attuerà lo sciopero delle prestazioni straordinarie”.
Le difficoltà presenti sul territorio bresciano vengono evidenziate anche dal Segretario Regionale della CISL Lombardia, secondo il quale “questa situazione di difficoltà e disagio è imputabile alle carenze organizzative e gestionali di Poste Italiane che ha accentrato e burocratizzato i livelli decisionali a Roma, lasciando scarsa autonomia e potere decisionale ai propri dirigenti periferici”.
La stessa situazione di forti disagi e difficoltà si registra anche nel settore della sportelleria e dei servizi finanziari. È stata, inoltre, aperta una ulteriore vertenza a livello regionale per far sì che gli sportelli postali abbiano un numero sufficiente di personale per offrire un adeguato servizio agli utenti/clienti, che venga modificato l’attuale sistema di gestione delle code negli uffici (Brescia centro, Brescia 6, Desenzano del Garda) che crea confusione e disagi più che benefici agli stessi clienti e al personale.
“A questi disagi – conclude Punzi – bisogna aggiungere le chiusure estive degli uffici postali della provincia di Brescia che, con varie motivazioni, la Società Poste sta predisponendo avvisando i Sindaci con le motivazioni più svariate e fantasiose: calo del traffico postale, necessità di potenziare gli uffici nelle ore antimeridiane, maggiore presenza di clienti in alcuni giorni della settimana. La verità è che dopo la finanza creativa Poste Italiane si è inventata l’organizzazione creativa: siccome la carenza di personale è pesante, per garantire il diritto alle ferie di quello che è rimasto non trova di meglio che chiudere gli uffici”.
Continua pertanto la confusione gestionale di Poste Italiane sul territorio bresciano, grazie anche al silenzio delle Istituzioni e dei parlamentari locali.