6922 iscritti, con un aumento del 21% rispetto al tesseramento di quattro anni fa. Basterebbe questo dato a dire il rilievo della FILCA CISL di Brescia, la Federazione dei lavoratori costruzioni e affini, nel panorama sindacale bresciano. Lo ha ricordato questa mattina, non senza una giusta dose di orgoglio, il Segretario generale della Categoria, Antonio Lazzaroni, nella relazione d’apertura del Congresso. “La FILCA di Brescia è arrivata negli anni a collocarsi in una situazione di forte rappresentanza dei lavoratori della categoria – ha detto Lazzaroni – avendo quasi il 50% di tutti gli iscritti al sindacato in edilizia a Brescia; questo ci dà forti responsabilità nelle politiche sindacali dei settori che rappresentiamo, perché tocca a noi essere da traino e stimolo anche unitario tra le organizzazioni, tocca a noi fare proposte e anche la necessaria sintesi unitaria”.
Se da un lato la Categoria ha registrato nei settori ad impianto fisso un forte ridimensionamento in termini organizzativi e forti riduzioni in termini di organici, come del resto è avvenuto e sta avvenendo tutti i settori industriali, dall’altro il settore edile, “nel quale gli addetti – ha sottolineato il Segretario generale della FILCA – rappresentano quasi il 95% del totale dei nostri iscritti, è tuttora attraversato dal grave fenomeno del lavoro nero o irregolare e con le ancora più gravi ricadute in termini di infortuni, di cui continua a detenere il triste primato. Sono due facce della stessa medaglia, la seconda fortemente dipendente dalla prima. E questo nonostante i grandi sforzi ed i notevoli risultati ottenuti della FILCA nazionale nel portare avanti politiche contrattuali e legislative riferite al sistema degli appalti e dei sub-appalti. “Perché davvero – ha spiegato ancora Lazzaroni – sul piano della lotta alla irregolarità si è riusciti in questi anni ad ottenere risultati significativi. Basti pensare alla legge 494 sugli appalti, a quella sull’inversione dell’obbligo della prova per le ore di versamento contributivo, alla legge per le ristrutturazioni delle abitazioni, per finire ad una delle poche cose positive per i lavoratori contenuta nella legge 30, quando introduce l’obbligo del documento unico di regolarità contributiva anche per i lavori privati, riconoscendo così di fatto l’obbligo di iscrizione alle Casse Edili anche per quei lavori, per via legislativa e non più solo contrattuale”. Dalla relazione congressuale emerge la precisa volontà della FILCA CISL di Brescia di continuare la battaglia per portare all’emersone il lavoro nero, nella certezza che ciò significa conseguentemente minori incidenti e più sicurezza sui cantieri. Con un occhio particolare alla mutata composizione della forza lavoro del settore segnata dalla sempre più numerosa presenza di lavoratori stranieri.. “I nostri settori sono tutti interessati dal fenomeno dell’immigrazione, pur in modo diverso tra loro. – ha detto il Segretario generale della FILCA – Nell’edilizia si raggiungono punte del 30% degli addetti, ma il fenomeno è ben presente anche negli altri settori. Nel 2004 sono transitati in Cassa Edile 6914 lavoratori stranieri ed erano attive, inoltre, 240 imprese con titolari stranieri. Quella degli immigrati è dunque questione tutt’altro che secondaria per noi ed abbiamo la necessità e il dovere di osservare il fenomeno con occhi più attenti degli altri, perché, a seconda delle motivazioni di ognuno di questi nostri colleghi stiamo già constatando un loro impatto sul mondo del lavoro spesso molto diverso. In genere comunque i lavoratori stranieri sono ancora oggi soggetti deboli del mercato del lavoro. Anche per questo noi siamo convinti che sia tempo di un coinvolgimento diretto e partecipato degli immigrati, dentro la vita organizzativa della FILCA e della CISL a tutti i livelli”.
Riflettendo sul tema centrale del dibattito congressuale per tutta la CISL, Lazzaroni ha rilevato l’adesione della FILCA alla “scelta strategica della partecipazione per far fronte, con i lavoratori e le loro Organizzazioni alle scelte che il momento storico impone .Partecipazione in economia, in politica e nel sociale, in una fase storica di assestamento globale che prosegue dagli sconvolgimenti mondiali susseguenti al venir meno negli anni ’80 e ’90 dei vecchi blocchi politici post-seconda guerra mondiale e con la velocizzazione imposta dall’11 settembre e dalla successiva crisi internazionale con le guerre in Afganistan e in Iraq. Giustamente la CISL indica la necessità che tutti i processi evolutivi in corso vedano i lavoratori protagonisti e partecipi, quale unico modo perché tutte le scelte e i riposizionamenti in corso non avvengano a prescindere dalle loro esigenze. Per questo occorre un aggiornamento delle linee di politica sindacale, in grado di collocare appieno gli interessi dei nostri rappresentati nell’alveo delle scelte politiche, economiche e sociali che si vanno ad assumere: a livello nazionale, ma anche europeo e mondiale”.
Confronto sereno, dibattito aperto e tutto lo sforzo necessario per una condivisione unitaria delle politiche sindacali del prossimo quadriennio “ci permetteranno – ha concluso Lazzaroni – di far fronte ai tempi ancora difficili e complicati che ci aspettano, nel migliore interesse di tutti i nostri iscritti e dei lavoratori”.
Al termine del dibattito che si è aperto sulla relazione del Segretario generale, il Congresso eleggerà il nuovo Consiglio generale che a suo volta sarà chiamato a scegliere la Segreteria della FILCA CISL.