Dal congresso Cisl scuola dibattito su un “bene” di tutti
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Dal congresso Cisl scuola dibattito su un “bene” di tutti

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Pubblicato il 17 Marzo 2005

Nella sala convegni del Park Hotel Ca Noa, la CISL SCUOLA di Brescia ha riunito oggi 107 delegati, in rappresentanza di quasi 5.500 iscritti, per il suo secondo Congresso territoriale. Il tutto alla vigilia dell’ennesimo sciopero della scuola italiana e all’indomani di una giornata di mobilitazione della Formazione Professionale. “In gioco non ci sono solo interessi categoriali come i livelli occupazionali e i contratti – ha detto nella relazione il Segretario generale della CISL SCUOLA di Brescia Enrico Franceschini – ma interessi generali che riguardano il bene del Paese”. La riforma Moratti è tornata a più riprese nelle riflessioni proposte al Congresso dal Segretario Franceschini: “Pare esistere la condivisione dell’idea che la ricerca, l’istruzione e formazione siano componenti essenziali di quel capitale sociale che è fattore di crescita e sviluppo, sia in relazione alle esigenze del mondo produttivo che ai diritti delle persone. Non possiamo non constatare – ha spiegato il Segretario della CISL SCUOLA – l’abisso esistente fra le comuni consapevolezze, i progetti politici, i documenti internazionali, gli accordi concertativi da un lato e dall’altro le reali politiche scolastiche e formative messe in campo in questi anni”.

È da qui che nasce negli ambienti di lavoro un clima di incertezza e disorientamento, appesantito dalla sensazione che sia cambiata nell’opinione pubblica la percezione e il riconoscimento sociale delle istituzioni scolastiche e formative e di quanti in esse operano. Una situazione complessa il cui peso è quasi esclusivamente sulle spalle di chi pur contestando la legge deve garantirne l’applicazione e al tempo stesso è il primo terminale della insoddisfazione delle famiglie e delle difficoltà degli studenti. “La CISL SCUOLA non esprime rifiuti pregiudiziali o ideologici, ricerca fin che è possibile spazi di confronto e concertazione ed esprimere in ogni occasione giudizi motivati e di merito – ha detto ancora Franceschini – Per questo non intendiamo rassegnarci al semplice accompagnare le adempienze connesse con l’ attuazione di una legge non condivisa, né vogliamo ritirarci nella mera gestione delle ricadute contrattuali, né possiamo fuggire in un comodo isolamento attendendo tempi migliori, se mai ci saranno. Riflettere, criticare, proporre, interloquire: queste sono le azioni che ci competono, coinvolgendo a pieno la società”.

Con un impegno ulteriore: “Se è l’impostazione culturale di fondo della legge che non condividiamo (l’individualismo liberista), se sono elementi strutturali e ordinamentali che non accettiamo (anticipi – precocità di scelta – abbassamento dei livelli qualitativi e quantitativi dei livelli formativi), non possiamo non richiedere modifiche legislative a tutti gli interlocutori politici, senza alcuna volontà di scrivere i loro programmi elettorali”.

Franceschini ha parlato anche dell’insufficienza delle risorse, dei tagli che vengono sistematicamente operati e delle conseguenze che essi hanno sulla organizzazione della vita della scuola: “Siamo di fronte ad una situazione che non solo impedisce di mantenere e incrementare la qualità dell’offerta formativa, ma che porta alla trasformazione in emergenza di problemi che dovrebbero rientrare ormai nella normale amministrazione, come quello dell’accoglienza e integrazione degli alunni extracomunitari, questione che a Brescia si pone in termini estremamente rilevanti. Altri e non irrilevanti problemi, quali la messa in sicurezza delle scuole sono stati risolti semplicemente con l’ulteriore proroga dei termini”.

Il Segretario generale della CISL SCUOLA di Brescia ha dedicato l’ultima parte della sua relazione ai problemi organizzativi della Categoria, sottolineando la positiva conclusione del processo di fusione delle precedenti esperienze sindacali e il consolidamento della struttura.

“Siamo cresciuti nel tesseramento in tutti i settori rappresentati – ha concluso Franceschini – abbiamo realizzato innumerevoli iniziative interne all’organizzazione e pubbliche. Si è mantenuto alto il livello di consulenza, indetto centinaia di assemblee e partecipato a infiniti incontri di contrattazione di istituto Ma abbiamo sempre margini di miglioramento nel rafforzamento della nostra presenza sul territorio, nel proselitismo, nella interlocuzione con le istituzioni locali, nel creare reti con altri soggetti sociali, con le realtà associative e professionali legate al mondo della scuola e formazione, nei rapporti unitari con i sindacati scuola confederali fondati sul reciproco rispetto, lealtà, correttezza”.