Incidenti sul lavoro: meno morti, non in Lombardia
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Incidenti sul lavoro: meno morti, non in Lombardia

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Pubblicato il 22 Novembre 2004

Gli infortuni mortali in Italia nel 2003 sono leggermente diminuiti, ma questo non è praticamente avvenuto in Lombardia, dove però sono diminuiti gli incidenti sul lavoro. Sono questi i dati principali diffusi oggi alla presentazione del Rapporto regionale 2003 Inail Lombardia. Se a livello nazionale infatti i morti sono passati dai 1.481 del 2002 ai 1.394 dell’anno scorso (il che comunque significa una media di 4 decessi al giorno), in Lombardia sono calati da 231 a 230, il dato quindi è pressoché invariato. In regione però sono calati gli altri infortuni più che nel resto del Paese: gli incidenti infatti a livello italiano sono diminuiti circa del 2%, mentre in regione sono scesi del 2,5% (del 5% in agricoltura) per un totale di 164.172 denunce. Alto è il numero degli incidenti in particolare fra gli extracomunitari e i lavoratori interinali, cioè fra chi ha meno informazioni sulla sicurezza. Fra i lavoratori stranieri in Lombardia il numero di chi si fa male non solo è in continua crescita (passato dai 15.926 del 2001 ai 22.553 dell’anno scorso) ma è anche più alta la percentuale. Se infatti in media si infortunano 44 lavoratori italiani su 1.000, fra gli stranieri la percentuale passa a 57 (soprattutto marocchini, albanesi e romeni), una percentuale che fra i lavoratori interinali sale a 77 su 1.000. “Il problema della sicurezza sul lavoro è acuto – ha detto il prefetto di Milano Bruno Ferrante – non ci devono consolare le tendenze al ribasso. C’è bisogno di nuove risorse per tutelare i lavoratori, soprattutto gli extracomunitari”. Anche perché, ha sottolineato il direttore generale vicario dell’Inail, Francesco Barela, sono più difficili da raggiungere, non solo per problemi di lingua ma perché cambiano spesso posto di lavoro. “Per questo l’istituto – ha proseguito il direttore regionale Paolo Vaccarella – ha già predisposto degli opuscoli informativi”. In tutto questo una nota positiva è la diminuzione degli incidenti mortali in itinere, quelli cioè che avvengono andando o tornando dal lavoro: anche se gli incidenti sono aumentati del 9%, è diminuito infatti del 10% il numero di quelli mortali (che sono passati da 70 a 63), merito anche della patente a punti. (Ansa)