Sono libere. È finito un incubo
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Sono libere. È finito un incubo

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Pubblicato il 29 Settembre 2004

L’incubo è davvero finito. «Stiamo bene, stiamo bene. Grazie, grazie a tutti». Simona Pari e Simona Torretta, appena sbarcate dal Falcon che le ha riportate in Italia, hanno salutato operatori, giornalisti e fotografi che le chiamavano a gran voce. Le due operatrici di «Un ponte per…», tenendosi per mano, hanno percorso un pezzo della pista di Ciampino, dove è atterrato il Falcon che le aveva prelevate in Kuwait. Finalmente a casa. Sono le 23,15, si apre il portello dell’aereo, si affaccia Maurizio Scelli, della Croce Rossa. Si attende di vedere il volto delle due ragazze, ma prima sono le loro madri a salire a bordo. Passano alcuni minuti e s’immagina la commozione del primo abbraccio. Poi, eccole: la prima a scendere dalla scaletta è Simona Pari, che appare sorridente, con un lungo vestito bianco. Le si fa incontro il padre Luciano che l’abbraccia e la bacia. Poi è la volta di Simona Torretta, anche lei in una veste chiara con una lunga sciarpa blu che le arriva ai piedi. A un certo punto si prendono per mano e vanno incontro ai flash dei fotografi: è l’immagine che farà il giro del mondo. «Simona è stata trattata con rispetto», riferiscono poco dopo i parenti della Torretta. (da Corriere.it)