La crisi dell’industria metalmeccanica
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La crisi dell’industria metalmeccanica

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Pubblicato il 3 Agosto 2004

Nei primi sei mesi dell’anno sono aumentate le situazioni di crisi e i problemi occupazionali nel settore metalmeccanico della Lombardia. 589 aziende in difficoltà hanno fatto ricorso ad ammortizzatori sociali (96 in più del semestre precedente e ben 146 in più dello stesso periodo di un anno fa). Queste occupano 44.596 addetti (contro i 42.879 precedenti) di cui 17.338 sono i lavoratori attualmente messi in mobilità o in cassa integrazione (19.377 sei mesi fa). Lo evidenziano i dati del 15° rapporto sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico della Lombardia relativo al primo semestre del 2004, realizzato dalla Fim Cisl. Le aziende interessate da interventi di cassa integrazione ordinaria – si legge nel rapporto – crescono del 22%, quelle con cassa integrazione straordinaria ben del 40%, mentre il 23% in più fanno ricorso alla mobilità. Se il numero di lavoratori direttamente colpiti dalla crisi non è aumentato sensibilmente è perché la crisi sembra essersi diffusa essenzialmente nel tessuto della piccola impresa: 405 aziende hanno infatti meno di 50 addetti. Colpisce in ogni caso il notevole aumento dei lavoratori posti in mobilità, ovvero quelli che hanno perso definitivamente il posto di lavoro. In questo semestre sono stati 4.055 contro i 3.504 del semestre precedente. Sono numerosi i casi in cui i lavoratori delle piccole aziende sono stati coinvolti nel fallimento della loro società. Il rapporto analizza la situazione di tutte le province lombarde e dei diversi settori merceologici, oltre che per classi di dipendenti. Individua tra i comparti produttivi più colpiti quello della produzione di macchine utensili e della lavorazione primaria dei metalli, e tra i territori con il maggior numero di imprese in crisi quelli di Milano (226 aziende), Magenta-Legnano (77 aziende), Brianza (63) e Varese (42). A Brescia le aziende in crisi sono 19 con 1547 lavoratori; per 511 di essi sono state avviate le procedure di mobilità.

Scarica il testo del rapporto.