7.500 firme per il Burundi
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7.500 firme per il Burundi

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Pubblicato il 26 Maggio 2004

In poco più di due settimane, l’appello lanciato a Brescia dal Gruppo Kamenge e dalla Cisl per sottoscrivere una petizione a sostegno di un intervento dell’ONU in Burundi è stato raccolto da circa 7.500 bresciani. Oltre mille sono le firme raccolte nella sede di Brescia e nelle sedi periferiche della Cisl. A dimostrazione che l’Africa e i suoi problemi sono più presenti di quello che si pensa.

La situazione in Burundi è molto grave, anche perché quella che si combatte è una guerra non dichiarata, una guerra senza eserciti: in Burundi si muore perché le etnie si combattono, perché il Governo non vuole o non sa intervenire, perché l’esercito gode di una impunità di fatto che copre atrocità e violenze.

Ma la rassegnazione e il disinteresse internazionale sono una minaccia ancora più grande – spiega Renato Zaltieri, Segretario generale della Cisl – Dal Burundi Padre Lino Maggioni, missionario saveriano che a Brescia ha profondi legami, ci chiede di tenere desta l’attenzione, ci chiede di ascoltare le voci che arrivano dall’Africa con una partecipazione maggiore rispetto al passato. Questo abbiamo fatto appoggiando l’iniziativa del Gruppo Kamenge di Brescia per la raccolta di firme alla petizione da presentare all’ONU; continueremo a farlo anche in futuro con altre iniziative”.

Le firme raccolte saranno consegnate nei prossimi giorni a Roma al rappresentante ONU in Italia.

 

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