Una firma per il Burundi
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Una firma per il Burundi

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Pubblicato il 23 Aprile 2004

Una delle tante guerre dimenticate che sta consumando il cuore dell’Africa è il conflitto del Burundi. Una guerra di bande armate, senza schieramenti di milizie. L’iniziale scontro tra gruppi hutu e tutsi si è trasformata in guerra di mafie. I morti, i feriti, le distruzioni si susseguono in modo implacabile. Gli sforzi compiuti negli anni per tentare un percorso di pacificazione tra le varie parti, per iniziare a costruire una società democratica e pacifica, sono tutti miseramente falliti nel silenzio e nell’indifferenza dei mass media del mondo intero.

Una delle realtà che ancora lottano per cercare una via di pace è il Centro Giovanile Kamenge di Bujumbura dove lavora Padre Lino Maggioni, un religioso saveriano che ha costruito nel tempo profondi rapporti con le realtà associative bresciane. Anche attraverso la sua sollecitazione, dai giovani del Centro Kamenge è stata lanciata una petizione rivolta al Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, per sollecitare un intervento dell’ONU in Burundi.

La Cisl bresciana ha deciso di affiancarsi al gruppo Kamenge sorto a Brescia promuovendo una raccolta di firme a sostegno della petizione. E ‘ un modo concreto e convinto per declinare anche a livello locale la straordinaria iniziativa che la Cisl confederale ha promosso il 17 aprile a Roma per imporre all’attenzione generale il dramma di un continente, l’Africa, abbandonato a sè stesso. Nei prossimi giorni metteremo in rete tutta la documentazione e daremo informazione puntuale sulle modalità e tempi di raccolta delle firme.