Sciopero generale. Grande partecipazione
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Sciopero generale. Grande partecipazione

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Pubblicato il 26 Marzo 2004

“Costruire un futuro con più lavoro e sviluppo di qualità, con una politica fiscale equa e più solidale, con uno stato sociale capace di rispondere ai vecchi e nuovi bisogni”. Renzo Bellini sintetizza così gli obiettivi dello sciopero generale. Il Segretario confederale Cisl parla a Brescia, in Piazza della Loggia, dove confluiscono i cortei che hanno attraversato la città “scuotendo l’opinione pubblica e richiamando l’attenzione sulla vera realtà, sulla vera condizione in cui si trova il nostro Paese e milioni di lavoratori e pensionati. Lo facciamo – spiega il sindacalista – non solo per ragioni di verità e di trasparenza, ma anche per rivitalizzare la democrazia rappresentativa che sempre più viene indebolita da una personalizzazione delle istituzioni. Non è con questa visione di ‘democrazia senza popolo’ che si governa un Paese. Il Paese si governa con il dialogo, con la pluralità delle istituzioni e con i soggetti intermedi della società”.

Sono queste le ragioni per cui è necessario sostenere con forza la concertazione, la partecipazione, la contrattazione.

Striscioni e manifesti mettono l’accento sull’attacco al sistema pensionistico messo in atto dal Governo e sul rifiuto del mondo del lavoro di una riforma destinata a creare disparità e penalizzazioni inaccettabili: “L’azione unitaria del movimento sindacale ha costretto il Governo a modificare il suo progetto introducendo il silenzio assenso per l’utilizzo del TFR nei fondi pensione e rinunciando alla decontribuzione per i nuovi assunti – spiega dal palco un esponente delle Federazioni dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil – ma la mancata gradualità e l’innalzamento dell’età pensionabile rende comunque inaccettabile il provvedimento”.

Prende anche la parola un esponente del mondo della scuola per ricordare i molti punti oscuri della riforma Moratti. “Di fronte ad un Paese in crisi di fiducia – aggiunge dal canto suo Renzo Bellini nel comizio – abbiamo bisogno di rilanciare una tensione ideale anche fra le nuove generazioni. Da qui il nostro impegno sull’istruzione, sulla formazione, sui saperi. Sono obiettivi primari: sia per lo sviluppo competitivo, sia per il progresso sociale, sia per la democrazia. Tutto questo si fa rilanciando il ruolo della scuola pubblica nazionale ed unitaria perché tutti i bambini, tutti i giovani devono avere le stesse opportunità, le stesse libertà, gli stessi diritti  di apprendimento. La scuola è fabbrica del futuro. La scuola è la base etica di una buona società e di una buona economia”.

Il Segretario confederale della Cisl parla poi dei problemi del presente, “caratterizzato – dice – da una riduzione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, da meno tutele sul piano sociale. Il nostro presente è quello di un paese in crisi di fiducia, bloccato nella crescita, depotenziato nella competitività, più povero e più diviso”. Occorre rilanciare lo sviluppo e la competitività, “non con generiche politiche a favore delle imprese, ma investendo nell’innovazione sia di processo che di prodotto, investendo nelle attività di ricerca pubblica e privata. Va attivata una politica industriale capace  di superare il ‘nanismo’ del nostro  sistema produttivo fatto di 8,5 dipendenti  per impresa; va affrontato il problema energetico, sia come quantità che qualità, perché l’energia è il motore dello sviluppo”. E tutto ciò va fatto in un quadro di sostenibilità ambientale e di sicurezza delle persone. “Che senso ha avere crescite economiche significative -chiede con forza Bellini – se questa strada è lastricata di infortuni, di morti  e di disastri ambientali? Siamo all’ottantaquattresimo posto in tema di sviluppo sostenibile, spendiamo nella tutela dell’ambiente  il 50% della media europea. Non è questa la strada giusta. Serve uno sviluppo sostenibile capace di proteggere l’uomo  e l’ambiente. Questo è il  nuovo patto di civiltà  che deve caratterizzare il nostro futuro”.

La politica dei redditi è un altro cardine della sfida che il movimento sindacale lancia per il governo del Paese. I lavoratori, i pensionati, i cittadini aspettano dal Governo iniziative concrete per fermare la crescita dei prezzi e delle tariffe, che significa inevitabilmente aumento dell’inflazione.

“Per tutelare i redditi bisogna rinnovare i contratti di lavoro. I 280 mila lavoratori pubblici stanno aspettando da 26 mesi il rinnovo del loro contratto, così come vanno rinnovati quelli dei tessili del commercio. Ma serve anche – spiega Bellini – attivare una politica fiscale a sostegno delle famiglie più bisognose. Spendiamo su questi bisogni meno dell’1% del PIL contro il 2,2% della media europea. Servono politiche sociali per una sanità più efficace ed efficiente, per un sostegno alle persone non autosufficienti per la lotta alle povertà e alle esclusioni sociali. Sono queste le complessità delle nostre ragioni che continueremo a far valere, consapevoli di essere nel giusto e di fare l’interesse del Paese.”

La pioggia non compromette la riuscita dello sciopero generale a Brescia e della grande manifestazione che riempie la piazza di lavoratori attivi e pensionati, ma anche di centinaia di giovani, moltissimi dei quali con le bandiere della pace. “Portiamo nelle piazze la cultura della pace – conclude il Segretario confederale Cisl – che non si afferma solo con le emozioni e i sentimenti, perché bisogna risolvere le contraddizioni sociali e economiche che ne sono all’origine, terreno di coltura di guerra e terrorismo. Promuoviamo la pace riconoscendo le ragioni dell’altro, comprendendo che non è cosa diversa da noi ma che l’altro è in noi.”