Crisi FIAT. Sciopero generale dei metalmeccanici
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Crisi FIAT. Sciopero generale dei metalmeccanici

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Pubblicato il 13 Novembre 2002

Lo sciopero di venerdì 15 Novembre che coinvolge i lavoratori della IVECO con 8 ore e tutta la categoria dei metalmeccanici 4 ore rappresenta un primo momento di risposta unitaria alle decisioni gravi della FIAT ed è finalizzato a cambiare il piano aziendale e a chiedere una politica industriale coerente al governo.

La Fiat infatti, con il suo piano prevede di attestarsi sulla produzione di 1 milione di autovetture all’anno contro un mercato italiano potenzialmente in grado di assorbirne 2.400.000.

Il piano quindi è stato concepito non per salvare il settore auto ma per risanare l’azienda in vista della cessione a G.M. Così però sparisce per sempre , nel nostro paese una industria nazionale.

È importante, perciò, che le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici siano riuscite a trovare la massima unità oggi possibile.

La FIM che invita le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici a partecipare alle iniziative di lotta non condivide invece la decisione FIOM di effettuare una manifestazione solo a Brescia davanti alla IVECO.

Consideriamo, infatti, che di fronte alla minaccia concreta della chiusura di importanti stabilimenti, sarebbe stato più utile organizzare la nostra partecipazione alle manifestazioni in difesa di questi stabilimenti, per esempio presso l’ALFA di ARESE.

La scelta FIOM di effettuare comunque un comizio davanti alla IVECO è quindi, a giudizio della FIM, sbagliata e rischia di enfatizzare negativamente il problema del destino dello stabilimento bresciano.

IVECO infatti necessita in prospettiva di risorse e linee di credito per finanziare il proprio sviluppo e questo, certamente, il gruppo FIAT (non da oggi)  non è in grado di assicurarlo. Tuttavia queste problematiche sono oggettivamente diverse per peso e per urgenza da quelle della salvaguardia degli stabilimenti di Fiat AUTO.