Grido d’allarme della Federazione dei Pensionati della Cisl Brescia. Da un Grido d’allarme della Federazione dei Pensionati della Cisl Brescia. Da una ricerca che il segretario della categoria Mario Clerici ha presentato ai dirigenti dell’organizzazione, si rileva che negli ultimi 10 anni il potere di acquisto delle pensioni è nettamente diminuito. In percentuale la riduzione va da – 1% per le pensioni più basse, fino a – 9,5% per quelle più alte. Una svalutazione che corre molto più velocemente rispetto a prezzi e salari. “Il problema è serio e va affrontato in maniera adeguata – spiega Clerici – L’attuale sistema pensionistico è servito e serve sicuramente per limitare la spesa pensionistica. Per adesso ha toccato le pensioni in corso ma, se non sarà velocemente rivisto, peserà ancor più sui pensionati presenti e futuri. I pensionati, infatti, sono stati penalizzati dall’attuale sistema che ha prodotto un sostanziale impoverimento delle nostre pensioni indipendentemente dalle variazioni dello stato sociale o dalle pressioni fiscali».
Che fare? La proposta dei pensionati della Cisl è chiara: «gli aggiustamenti per ora proposti dal sindacato relativi alla diversità del sistema di calcolo della pensione e al procrastinare l’età del pensionamento, sono senz’altro da verificare, ma incideranno scarsamente sulla tutela del reddito dei pensionati. – conclude Clerici – Per chi è già in pensione si potrebbe invece introdurre una maggiore indicizzazione con l’aumento dell’età, mentre per i pensionati non ancora nella quarta età, si dovrebbe abolire ogni cumulo tra pensioni e reddito da lavoro, autonomo o dipendente». Secondo il segretario Pensionati Cisl «nella società del benessere, dove purtroppo crescono l’instabilità e l’insicurezza, ma aumentano anche le soggettività e le capacità di autonomia delle persone, il diritto di cittadinanza si gioca su due poli: l’accesso reale alle opportunità e la garanzia del reddito. Non è quindi sufficiente il costante impegno del sindacato per combattere l’aumento scorretto dei prezzi; necessita riprendere con vigore l’iniziativa per adeguare le pensioni alle reali condizioni di vita».