Poste: la Cisl chiede l’intervento del prefetto
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Poste: la Cisl chiede l’intervento del prefetto

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Pubblicato il 11 Aprile 2002

Ed ora tocca a Nozza e Brozzo. Gli Uffici Postali dei due Comuni della Valsabbia e della Valtrompia sono chiusi a giorni alterni per decisione della Direzione bresciana di Poste SpA. Colpisce – commenta il Sindacato Poste della Cisl – il tempismo di questa decisione, assunta subito dopo lo sciopero provinciale dello scorso 25 marzo, deciso anche per protestare contro queste insensate e indiscriminate chiusure degli Uffici Postali. A questo punto, dopo i tentativi, purtroppo inutili, dei Parlamentari bresciani e dei Sindaci, la CISL ritiene che ad intervenire debba essere il Prefetto di Brescia. L’obiettivo è quello di bloccare le chiusure fin quando la Società Poste non illustri alle parti sociali, alle autorità locali e ai cittadini, un progetto complessivo degli interventi che intende adottare sugli uffici postali in provincia di Brescia. “L’avvicinarsi del periodo estivo – spiega il Segretario generale del Sindacato Poste della Cisl di Brescia Giovanni Punzi – è il momento propizio per la Società Poste per introdurre provvedimenti di riduzione del servizio postale, basta guardare agli ultimi due anni appena trascorsi.  Se qualche dirigente di Poste S.p.A. ritiene che tra rassegnazione e indifferenza può continuare a adottare provvedimenti di riduzione del servizio postale deve ravvedersi. Ci chiediamo se nessuna istituzione può verificare, visto che il Sindacato non è un organo di controllo, se realmente gli uffici postali oggetti di questi provvedimenti, come sostiene la Società Poste, sono tutti marginali e in perdita. Perché il budget degli uffici postali non vengono concordati con i responsabili che gestiscono detti uffici? Perché per un ufficio che oggi viene ritenuto non più produttivo fino allo scorso mese sono state pagate prestazioni straordinarie?”

Il Consiglio di Stato qualifica Poste Italiane S.p.A. come organismo di diritto pubblico e gestore di un pubblico servizio. “Per questa ragione la CISL invita il Prefetto di Brescia ad intervenire – conclude Punzi – affinché oltre a garantire i servizi essenziali, soprattutto nelle piccole comunità, non si continui a ridurre il servizio postale sul territorio bresciano. È necessario anche quantificare la forza lavoro necessaria per assicurare i servizi prima che si ricorra come negli anni scorsi a chiudere altri uffici per mancanza di personale mascherandoli poi come una diminuzione del calo di traffico postale.”