Il 12,3% della popolazione lombarda (1.230.362) è composta da persone di origine straniera che, nella larga maggioranza, lavorano pagano le tasse, hanno una famiglia e dei figli che vanno a scuola, eppure restano ai piani bassi dell’ascensore sociale.
L’immigrazione è un fenomeno strutturale, in leggera crescita (+2,3% tra 2023 e 2024), ma
non c’è nessuna invasione. In numeri assoluti le province più multietniche sono quelle di
Milano (oltre 495 mila), Brescia (oltre 155 mila) e Bergamo (oltre 126 mila), ma in rapporto
alla popolazione spicca ancora il milanese (15,3%), con a seguire mantovano (14%),
lodigiano (13%) e pavese (12,7%).
La comunità più forte è quella romena, poi vengono egiziani, marocchini, albanesi e cinesi. Notevole la presenza di ucraini, in fuga dalla guerra (più di 64 mila).
E’ quanto emerge dal Dossier statistico sull’immigrazione, realizzato dal Centro studi IDOS,
presentato questa mattina a Milano su iniziativa di Anolf, Cisl e Cgil della Lombardia (e oggi pomeriggio anche a Brescia nel Centro parrocchiale di Santa Maria in Silva).
Uno studio corposo che analizza il fenomeno da tutti i punti di vista, fornendo numeri veri, non falsati da letture strumentali.
Comunicato CISL e ANOLF
I dati della Lombardia nel Dossier Immigrazione 2025