Nessun licenziamento fino a giugno del prossimo anno, possibilità di uscita solo su base volontaria sostenuta da incentivi e avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria.
Sono questi i termini dell’accordo sindacale raggiunto alla Artsana di Verolanuova dopo che a luglio aveva comunicato la necessità di ristrutturare la produzione interna con la previsione di 90 esuberi.
Ne dà notizia questa mattina il Giornale di Brescia spiegando che la crisi aziendale è legata al calo demografico (Artsana controlla, tra gli altri, i marchi Chicco e Prenatal e produce passeggini, carrozzine, ed accessori per i bambini da 0 a 36 mesi di età) e alla instabilità dei mercati.
Il quotidiano riporta una dichiarazione di Sabrina Masotto, segretario generale della Femca Cisl provinciale: “È sempre difficile quando una azienda dichiara degli esuberi: sono situazioni che per quanto si possa essere risolutivi nel gestirle, non sono mai indolore. La speranza è che nel corso del prossimo anno la situazione migliori e l’emergenza relativa agli esuberi rientri”.
L’intenzione di Artsana – scrive ancora il Giornale di Brescia – sarebbe di diversificare le produzioni così da mantenere pienamente operativo lo stabilimento di Verolanuova che attualmente dà lavoro a 184 persone, anche riportando in Italia segmenti produttivi delocalizzati negli anni scorsi in Asia.
Nell’immagine tratta dal sito del gruppo industriale, i quattro stabilimenti produttivi in Europa.