“Non abbiamo presidenti amici o nemici, ma associazioni con cui confrontarci”. Alberto Pluda, segretario provinciale della Cisl (al centro nella foto scattata in occasione del Primo Maggio dello scorso anno) ha risposto così alla domanda del quotidiano Bresciaoggi sui prossimi cambiamenti alla guida degli industriali bresciani.
L’intervista è avvenuta nel giro di opinioni raccolto dal giornale sulle “sfide di inizio 2021”, prima fra tutte la “scadenza del blocco dei licenziamenti il 31 marzo”, e subito dopo la qualità delle relazioni industriali e la partecipazione.
Per Alberto Pluda – scrive Bresciaoggi – a quella data «la situazione non sarà ancora migliorata, di conseguenza lavoreremo affinché gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti vengano prorogati». Ad oggi, «non abbiamo dati su quanto possa essere grave la situazione quando queste misure verranno meno», ma per scongiurare effetti devastanti «serve un confronto sempre più serrato con il governo».
Pluda elenca gli snodi fondamentali: coinvolgimento per la redazione delle linee guida per il Recovery plan, ma anche la sanità, nonostante «le contrarietà emerse sul Mes che sono demagogiche».
A livello territoriale, il leader della Cisl riconosce che la gestione di Confindustria Brescia fatta da Giuseppe Pasini ha aperto «maggiormente al dialogo, ma si poteva osare di più. Non siamo un sindacato a chiamata, vorremmo relazioni continuative; anche sul Fondo per le nuove competenze non c’è ancora stata l’opportunità di stilare l’accordo».
La vera sfida, per Alberto Pluda, è «firmare accordi territoriali, non aziendali», anche con la nuova guida dell’organizzazione imprenditoriale di via Cefalonia, che sarà eletta in primavera: «Non abbiamo presidenti amici o nemici, ma associazioni con cui confrontarci».