Sottoscritta l’ipotesi di intesa per il rinnovo del contratto nazionale delle Telecomunicazioni che era scaduto il 30 giugno 2018 e che interessa in tutta Italia oltre 120 mila lavoratori.
Aumento di 70 euro lordi a regime sul trattamento economico minimo a cui si aggiungono 30 euro legati alla produttività nell’ambito del trattamento economico complessivo (corrisposti in quattro tranche a partire da aprile 2021) e “una tantum” di 450 euro.
“Oltre alla parte economica – sottolinea Marina Bordonali, segretario provinciale della Fistel Cisl – il contratto prevede un rafforzamento delle tutele normative con la nascita di uno strumento che regola i processi di remotizzazione del lavoro, nonché di adeguamento in termini di welfare. Mai come in questo anno tale strumento si è reso essenziale al fine di garantire la continuità lavorativa a migliaia di operatori, senza alcuna decurtazione economica“.
Sindacati e associazioni datoriali hanno concordato l’incremento della contribuzione aziendale al Fondo di Previdenza Telemaco all’1,3% da aprile 2021 e all’1,4% da dicembre 2022 e la contribuzione al Fondo bilaterale di solidarietà di settore che sarà per 2/3 a carico azienda e 1/3 a carico dei lavoratori.,
La chiusura della trattativa per il rinnovo del contratto è stata salutata da Annamaria Furlan, segretario nazionale della Cisl, come “una notizia molto positiva, un accordo fortemente innovativo e di grande equilibrio tra le necessarie tutele e nuove garanzie per i lavoratori e le esigenze di crescita delle imprese. Un segnale di grande responsabilità in un settore fondamentale per lo sviluppo del Paese”.
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