L’assemblea dei lavoratori della Caffaro Brescia – che nelle scorse settimane ha di fatto chiuso ogni attività nell’area industriale di via Milano – ha proclamato lo stato di agitazione. Lo comunicano Femca Cisl e Filctem Cgil in un comunicato congiunto in cui esprimono forte preoccupazione sul futuro occupazionale e chiedono un confronto con l’azienda per mitigare l’impatto della cassa integrazione.
Tutela dell’ambiente e difesa del lavoro
sono due condizioni che possono e devono convivere
Siamo contenti che la città possa essere riqualificata e risanata perché, oltre che lavoratori, siamo anche cittadini. Riteniamo tuttavia che, insieme ai rifiuti della bonifica, non debbano essere “smaltiti” anche i lavoratori, come se fossero ritenuti rifiuti tossici socialmente pericolosi.
I lavoratori di Caffaro Brescia in questi anni hanno prodotto esclusivamente sostanze per la potabilizzazione delle acque e con la loro attività hanno garantito che l’acqua di falda non entrasse in contatto con le sostanze nocive presenti nel terreno del sito inquinato dalla vecchia fabbrica.
Di fatto i lavoratori sono stati un presidio di tutela per l’intera città.
A questo scopo segnaliamo la preoccupazione relativa alla questione del mantenimento di un presidio di sorveglianza, custodia e sicurezza all’interno del sito.
Quando Caffaro Brescia non ci sarà più, in attesa o durante la bonifica, chi si occuperà di presidiare un sito così complesso?
Oggi chiediamo che il Group Todisco, che qualche anno fa ha rilevato la fabbrica e ha fatto profitti, prima di scappare, apra un confronto vero con le Organizzazioni Sindacali per trovare una soluzione che mitighi l’impatto della cassa integrazione. Alle istituzioni nazionali, regionali e locali chiediamo di farsi carico del bisogno sociale di lavoro delle maestranze che oggi operano.
Se ciò non accadesse saremmo di fronte a un paradosso: azienda vecchia e nuova hanno realizzato i loro interessi, il territorio sarà bonificato con finanziamenti pubblici e i lavoratori, invece, si troverebbero abbandonati al loro destino. Questo sarebbe inaccettabile.
L’assemblea dei lavoratori della Caffaro Brescia proclama lo stato di agitazione e in assenza di risposte valuterà le azioni da mettere in campo a tutela degli stessi.
La nuova sfida per disegnare un mondo migliore passa dalla tutela dell’ambiente e dalla difesa del lavoro, due condizioni che possono e devono convivere.
Femca Cisl Brescia
Filctem Cgil Brescia