L’edilizia residenziale pubblica è oggetto di di scelte penalizzanti, non solo a livello nazionale ma anche a livello locale. Ad affermarlo sono Emanuele Gilberti del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, Simone Cardin del Sunia e Michele Radici di Uniat, in un documento in cui denunciano come la politica stia da anni riducendo “la possibilità, anche ai nuclei familiari economicamente più svantaggiati, di accedere ad un diritto fondamentale come quello all’abitazione”.
Sicet, Sunia e Uniat lanciano l’allarme sull’accorpamento di Tasi e Imu che potrebbe trasformarsi in tassazioni differenziate tra Comuni (che la legge esenterebbe) e Aler per immobili con la medesima funzione sociale: “Non è difficile immaginare che questo trattamento fiscale potrebbe mettere a disposizione dell’istituto minori risorse e, di conseguenza ad effettuare tagli anche per gli interventi di manutenzione o ad aumentare gli affitti per compensare maggiori uscite”.
Una situazione paradossale. Per questo i sindacati inquilini di Cgil Cisl Uil chiedono l’intervento della Regione affinché equipari gli alloggi sociali ad abitazioni principali, sciogliendo ogni dubbio in merito ad una tassazione che si rivelerebbe iniqua.
“Purtroppo – si legge ancora nel documento – scelte penalizzanti per l’edilizia pubblica vengono effettuate anche a livello locale: la scelta della Regione di svendere a privati la Torre Tintoretto è un grave errore perché riduce la già esigua disponibilità di alloggi a canone sociale di proprietà pubblica“. Così facendo – concludono Sicet, Sunia e Uniat – Regione Lombardia è venuta meno al proprio compito istituzionale di difesa, in primo luogo, delle famiglie più fragili”.