Partecipazione, sfida culturale che deve passare dalle parole ai fatti
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Partecipazione, sfida culturale che deve passare dalle parole ai fatti

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Pubblicato il 17 Gennaio 2019

Costruttori di ponti non di barricate”. Lo dice il segretario provinciale della Cisl, Alberto Pluda, portando il saluto della organizzazione al Consiglio generale della Fim bresciana riunito nell’Auditorium della sede sindacale di via Altipiano d’Asiago per discutere della “partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese”. La partecipazione è elemento costitutivo della cultura sindacale della Cisl. Lo è da sempre ed è distintivo di un modo di guardare in positivo al mondo del lavoro e al suo ruolo nella costruzione di una società che metta sempre al centro la persona.

Lo ribadisce il segretario generale dei metalmeccanici della Cisl, Stefano Olivari: “La partecipazione – al pari di tutto ciò che va sotto il nome di Industry 4.0 – è un con-tenitore da riempire con investimenti sulle idee e sulle persone. Sindacato, associazioni datoriali, centri di ricerca, studi professionali, università devono essere in grado di fare rete, che funzioni, si sviluppi ed arricchisca nei tempi floridi, ma che trattenga, argini, limiti, reagisca ai tempi di crisi e di recessione”.

 

Tante le voci che portano un contributo alla discussione: Roberto Zini, vice presidente dell’Associazione Industriale Bresciana; Gianluigi Moretti, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro; Luigi Campagna, docente di sistemi organizzativi al Poli-tecnico di Milano; Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica; Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl.

 

Innumerevoli gli spunti di riflessione emersi, sintetizzati in queste impressioni raccolte al termine del convegno.