UN TEMA DELICATO – Il tema è delicato: il gioco d’azzardo patologico non è un vizio, ma una malattia (tant’è che è stato inserito nei LEA – Livelli Essenziali di Assistenza); genera una vera e propria dipendenza, provocando, nelle persone che vi cadono, danni enormi, profonde sofferenze e pesanti alterazioni degli equilibri familiari.
I DATI DEL FENOMENO – L’Osservatorio Territoriale sulle Dipendenze dell’Ats di Brescia nel 2017 ha registrato un aumento significativo di utenza a carico dei servizi di cura per il problema in questione: a fronte delle 389 prese in carico nel 2016, le persone seguite nel 2017 sono state 429.
Ma sono dati molto parziali perché il fenomeno investe migliaia di persone e ne sono coinvolti anche gli anziani.
COSA PUÒ FARE UN SINDACATO DI PROSSIMITÀ – “I sindacati dei pensionati – commenta Orizio – sono presenti in tutto il territorio e hanno l’opportunità di incontrare molte persone e molti pensionati e possono quindi contribuire ad aiutare i giocatori che intendano affrontare il loro problema.
E’ l’obiettivo centrale del protocollo sottoscritto con ATS che si impegna a organizzare momenti formativi, con personale qualificato, rivolti agli operatori sindacali e a mettere a disposizione materiali informativi”.
IN CONCRETO – “Le organizzazioni sindacali si occuperanno, essenzialmente, di divulgare corrette informazioni – conclude il segretario generale della Fnp Cisl di Brescia – Nelle sedi e recapiti verrà esposto e proposto materiale informativo sui servizi territoriali di cura per il gioco d’azzardo patologico, saranno utilizzati i canali di comunicazione a disposizione e gli operatori del sindacato potranno partecipare a giornate di formazione affinché, nel caso in cui incontrino persone dipendenti dal gioco che siano alla ricerca di una soluzione, sappiano come e dove indirizzarli per avviare un adeguato percorso di cura”.