Qual è la natura di questi appuntamenti?
Il taglio è di approfondimento storico-culturale. Domenica scorsa, e mi piace sottolineare che l’incontro è avvenuto nell’Auditorium della nostra sede, il tema è stato: “Dalla nascita di Mouhammad alla caduta di Bagdad (570-1258)”. E a parlarne sono stati chiamati Gabriele Archetti, professore di Storia Medioevale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Aboulkheir Breigheche, presidente dei garanti dell’associazione islamica italiana degli Imam e guide religiose.
Un intellettuale e un religioso: come hanno affrontato il tema?
Personalmente mi ha colpito la sottolineatura della interconnessione storica del mondo Occidentale e di quello del Medio Oriente e dello sforzo di conoscenza storica che è necessario fare per comprendere l’oggi dei rapporti tra questi due mondi.
Questioni da specialisti?
Tutt’altro. Archetti ha svolto una relazione davvero appassionante. Ha evidenziato la situazione del mondo arabo prima dell’avvento di Mouhammad (570 d.C – 632 d.C), in particolare l’esistenza di diverse tribù in lotta tra loro, con una popolazione analfabeta e politeista. Realtà questa che viene scossa dall’arrivo del profeta e dei suoi insegnamenti. Ha parlato degli elementi che Corano e Bibbia hanno in comune, che smentiscono quanti sostengono la tesi della impossibilità di trovare punti di dialogo.
Una lettura storica condivisa dal religioso islamico?
Assolutamente sì. Breigheche ha sottolineato che l’Islam non è una religione intollerante, violenta come spesso viene dipinta dai media, ma che sin dall’antichità il rispetto della diversità era un elemento fondamentale della religione musulmana. Ha ricordato la Costituzione di Medina del 622 d.C. – città già allora convivevano religioni diverse – con la quale Mouhammad sancisce la libertà di culto, libertà civili e garantisce a tutti stessi diritti e stessi doveri.
Un colpo a pregiudizi e luoghi comuni!
Di più. Il relatore ha evidenziato che per la religione musulmana la donna ha un ruolo importantissimo, lontano dall’immaginario occidentale, che a causa dei vari preconcetti vede la donna islamica non rispettata, posta ai margini della società, pensando che tutto questo venga sancito dal Corano, cosa non vera.
Su cosa bisognerebbe lavorare per uscire dal circolo vizioso dei pregiudizi?
Sui principi fondamentali della comprensione comune dell’Islam e sugli scambi tra culture e società. Breigheche ha ricordato che è un auspicio contenuto nella Carta dei Musulmani d’Europa, presentata a Bruxelles e sottoscritta da più di 20 paesi europei.
L’incontro di domenica è una delle possibili risposte?
Io ne sono convinto. In un momento storico, politico e sociale in cui si tende ad enfatizzare le differenze, in cui non si parla più di integrazione degli immigrati ma di muri e di espulsioni, incontri come quello vissuto in Cisl la scorsa settimana dovrebbero essere moltiplicarsi, in quanto permettono una conoscenza che va oltre quello che i mass media dicono o presentano. Al termine dell’incontro, Breigheche ha ricordato un versetto del Corano che dice: “O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e da una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù affinché vi conosciate a vicenda”. Una sintesi davvero efficace dell’incontro. Un auspicio a continuare a costruire a Brescia scambi interculturali e interreligiosi.